La sconfitta elettorale del Pd ha assunto proporzioni allarmanti. Ora, però, è il momento di guardare al futuro, partendo innanzitutto dal superamento della concezione leaderistica del partito che, ancora una volta, ha impedito a migliaia di militanti di dare il proprio contributo per tentare di correggerne la rotta.
Il Pd da lungo tempo ha tagliato le sue radici nei territori e nella società, e perciò si ritrova con circoli sostanzialmente chiusi ovunque, senza alcuna possibilità di ascoltare i bisogni dei cittadini e con migliaia di militanti, abbandonati davanti ai social, ad esprimere in solitudine le proprie frustrazioni.
Il «processo» perciò non va fatto solo a Letta, che ancora ad agosto ha ricevuto una delega unanime da parte della Direzione sulla linea da seguire, ma a tutti noi che da anni ci siamo rassegnati a vivere in questa arida realtà.
Noto ora con sgomento che è partita la corsa alla ricerca di un nuovo leader e leggo di stravaganti autocandidature, che sono l’esatto contrario del percorso che serve per un effettivo rilancio del partito, quando occorre, invece, dare avvio ad un vero congresso.
Un congresso che abbia come obbiettivo, la costruzione di una chiara identità di sinistra e che perciò renda riconoscibili e coerenti, il programma e il lavoro di una comunità di uomini e donne legati tra loro da un vincolo solidale e responsabile.
Per quanto riguarda la Puglia, è urgente ricostruire un rapporto virtuoso tra la politica e l’azione di governo, rinunciando a quelle alleanze a geometria variabile, che si sono rivelate espedienti di puro trasformismo e riaprendo le paratie che separano l’azione dei governanti dalle aspettative dei governati, in modo da valorizzare come si deve l’autonoma funzione del Partito nel governo della Regione.
Occorre chiedersi infatti, come mai dopo venti anni governo, con le sue luci e le sue ombre, nella città di Bari e nella Regione, non si riesce a strutturare un chiaro e stabile consenso politico ed elettorale attorno al centrosinistra e al Partito democratico.
Perciò occorre rapidamente avviare la costruzione di un partito profondamente rinnovato, che sappia svolgere un ruolo di cerniera tra l’azione di governo e le dinamiche sociali esistenti nella società pugliese, rinunciando alla diffusa litigiosità e rafforzando la solidarietà nei gruppi dirigenti, quale premessa indispensabile per creare le migliori condizioni per un ulteriore successo del centrosinistra alle prossime elezioni.