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Cala il silenzio, ma il virus c’è ancora e rialza la testa

 
Roberto Calpista

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Roberto Calpista

Menefreghismo l’altro virus che devasta il Belpaese

L'analisi dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo «M. Picone» del Cnr. Ieri in Puglia si sono registrati altri 5.348 casi di contagio con il tasso di positività salito al 18% e 20 decessi (8 in più di venerdì)

Domenica 13 Marzo 2022, 17:02

C’è senza dubbio diffusa costernazione per l’improvvisa scomparsa di epidemiologi, infettivologi e assessori alla Sanità dagli schermi televisivi e dalle prime pagine di quotidiani, settimanali e mensili. Volti noti, sornioni, perplessi, dubbiosi, un po’ tirapiedi che da due anni erano nelle nostre case per regalarci improvvisi attacchi d’ansia. Volti prepontentemente sostituiti da altri per di più ancor meno rassicuranti, vecchi generali, colonnelli rampanti, guerrafondai arrabbiati, confusi pacifisti, strateghi ed esperti di storia, economisti che spiegano che il nostro stipendio non vale più una cippa.

Considerando questo stravolgimento informativo, ma anche sociale, culturale ed economico, possiamo dare un buona notizia ai primi, ai medici insomma: il Covid c’è ancora e approfittando del silenzio generale, come fanno tutti i subdoli a questo mondo, sta pure rialzando la testa.

Vuol dire che è in corso in tutta Italia una rapida diffusione dei casi del virus, al punto che in due giorni si rileva la crescita di almeno il 10% in 78 province su 107, probabilmente sulla spinta della nuova sotto-variante di Omicron; la curva degli ingressi nelle terapie intensive sta frenando la discesa e si prepara a crescere, e frena anche la discesa della curva dei decessi.
È quanto certifica un’analisi matematica dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo «M. Picone», del Cnr, con risultati che risultano «sorprendenti» anche ai medici che nella loro vita e carriera ne hanno viste di tutti i colori. E proprio mentre l’intera popolazione era pronta a mandare al macero le mascherine. O forse anche perché gli italiani, più realisti del re, le mascherine, i controlli, la prudenza, le hanno abbandonate da tempo. Una zampata che non ci voleva, sebbene ampiamente annunciata dalla gioia di vivere regnante in un 2022 che si è già presentato peggio dei due anni precedenti.

A livello nazionale, la curva media della percentuale dei positivi ai test molecolari sale dal 9.5% circa di otto giorni fa a circa l'11.5%. La stessa tendenza emerge al livello delle province, dall’analisi dei dati dei positivi ai test (antigenici e molecolari), in due giorni è aumentato da poco più di 2/3 delle 107 province a 101, il numero di quelle per le quali l’analisi delle differenze settimanali fornisce un trend di crescita e nelle quali l’incidenza negli ultimi sette giorni è maggiore di quella dei sette giorni precedenti.

A casa nostra, ieri in Puglia si sono registrati altri 5.348 casi di contagio con il tasso di positività salito al 18% e 20 decessi (otto in più di venerdì). Certo gli ospedali sono meno affollati, con 542 ricoverati in area non critica e 28 in terapia intensiva.
Ma se prima era una ossessione, ora non se ne parla più, eppure con questi numeri, con la Germania alle prese con la quinta ondata e la Cina che manda in lockdown Pechino, forse sarebbe il caso di rivedere la strategia.

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