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Giuseppe Dimiccoli
24 Agosto 2018
BARLETTA - Quando i suoi genitori lo hanno messo su una barca per farlo sfuggire dalla morte certa sapevano che le sue gambe non lo avrebbero tradito.
Poi una lunga corsa nel mare sui barconi della sopravvivenza dal Gambia fino all’Italia per continuare a vivere.
Il protagonista di tutto questo - con la consapevolezza che sarebbe potuto accadere ad ognuno di noi - è Abdou Ndure - 18enne tenace e veloce come un ghepardo - richiedente asilo in Italia perché nella sua Gambia avrebbe rischiato la pelle. E già questo dovrebbe far riflettere. E tacere. Attualmente è ospitato al centro San Giuseppe a Bisceglie e a breve perfezionerà la pratica giudiziaria per ottenere il permesso per rimanere in Italia.
Atleta in forza alla società di atletica «Futurathletic Team Apulia» del barlettano Michele Dipace - uomo di sport con un cuore grande- è un ragazzo che si fa ben volere da tutti. «Come altri ragazzi africani proverà a vivere mettendo a frutto innanzitutto il suo spirito di adattamento e forse anche quello che “Madre Natura” gli ha donato. Con Abdou infatti la genetica è stata generosa: gli ha dato la fisicità che lui riesce ad esprimere in velocità. Le sue fibre bianche sono naturalmente di prima qualità, come ormai siamo abituati a vedere da decenni in atleti di colore in competizioni internazionali», ha scritto Michele Di Pace.
E poi: «Già nelle prime gare da lui effettuate, con semplici allenamenti esplorativi e tecnici, è riuscito a correre in 11” i 100m e 22” i 200m, giungendo 2° nel meeting nazionale di Matera sulla distanza breve e vincendo ad Agropoli sulla doppia distanza».
«È ben integrato nel gruppo velocità e riscuote successo su tutti i fronti, spesso invidiato per la sua velocità naturale, ma rispettato per la sua gentilezza nel salutare e sorridere tutti, anche quando magari ha da nascondere le malinconie verso i suoi cari - ha proseguito Dipace-. L’obiettivo del Team è portarlo a livelli internazionali, ma nel frattempo organizzargli una indipendenza economica che gli consenta di autogestirsi».
La conclusione: «L’Athletic Team Barletta e la Futurathletic Team Apulia gli augura una permanenza in Italia serena e piena di soddisfazioni che gli compensino il dispiacere di esser dovuto scappare dalla sua terra». E allora, dalla città di Pietro Lo Zar, ci piace impersonificare il motto di Pietro Mennea «La fatica non è mai sprecata: soffri ma sogni» con il volto e il cuore di Abdou. Chapeau.
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