Almeno due auto della polizia, a Fasano, nel Brindisino, sono state danneggiate in seguito al lancio di sassi e bombe carte al termine della partita di calcio che si è disputata questo pomeriggio tra la squadra di casa e l'Andria, valevole per il campionato di serie D.
Le prime intemperanze sono partite dal settore occupato dai tifosi andriesi a pochi minuti dal termine della partita e, a quanto si apprende, sarebbe proseguite anche all’esterno dello stadio.
Due grossi massi hanno infranto il lunotto posteriore di un mezzo della polizia. Paura, poi, per le diverse famiglie che si trovavano in tribuna coperta in quanto dalla parte esterna dell’impianto sportivo sono state lanciate altre pietre. Per diversi minuti alta tensione fino a quando i tifosi dell’Andria poi sono ripartiti.
Le indagini per ricostruire l’accaduto ed individuare i responsabili sono condotte dai carabinieri. (Foto Vetrugno)
LA CONDANNA DELLA SOCIETA' BIANCAZZURRA
Il presidente della squadra di calcio Fidelis Andria, Luca Vallarella, e i soci si «dissociano e condannano fermamente ogni atto di violenza dentro e fuori dal campo» perché «danneggiano l’immagine della Fidelis e non rispecchiano in alcun modo i valori morali, etici e comportamentali che la società intende trasmettere». Così in una nota, i vertici della società biancazzurra commentano quanto accaduto ieri nel dopo gara Fasano - Andria finita 2 a 1 per i padroni di casa. Al termine della partita valevole per il campionato di serie D, due auto della polizia sono state danneggiate dal lancio di sassi e di bombe carta. Secondo quanto ricostruito finora, i disordini sarebbero iniziati nel settore occupato dai tifosi andriesi per poi proseguire fuori dallo stadio. La società dell’Andria ritiene sia «compito delle autorità competenti» ricostruire «i fatti nelle sedi opportune" e di procedere «nei confronti dei responsabili a tutela dei nostri tesserati e di tutti i tifosi che sono stati accusati ingiustamente di tale episodio deplorevole». Nella nota i vertici biancazzurri sottolineano che quanto accaduto «nulla ha che fare con lo sport, il calcio e il tifo autentico che contraddistingue la piazza andriese». «La società si impegna a collaborare pienamente e a garantire, come sempre, che fatti di questo genere non accadano mai più- conclude la nota - Il calcio deve essere solo una festa nel rispetto di tutti».

















