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Fitto candidato per il centrodestra: con Emiliano è duello sulla Regione

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Fitto (Di): centrodestra unitoe rinnovato. No proporzionale

Dopo la fuga in avanti, la frenata del Carroccio: la scelta giusta dovrà essere condivisa

Sabato 21 Dicembre 2019, 12:53

Il candidato del centrodestra alle prossime regionali pugliesi è Raffaele Fitto. Firmato Fratelli d’Italia. La Lega, però, non ci sta. E si apre in Puglia un braccio di ferro tra i due partiti sovranisti.
La nota del partito della Meloni, la cui elaborazione era iniziata in mattinata, ha indotto una accelerazione nella scelta del leader che guiderà la coalizione: non uno strappo, ma una indicazione - quella di Fitto - determinata dal clima confuso che si iniziava a consolidare con gli alleati. Non a caso, solo poche ore prima, il leghista Rossano Sasso, all’agenzia Dire, rispondendo alla domanda se il Carroccio dovesse indicare il candidato governatore, aveva dichiarato un eloquente «assolutamente sì».
L’affondo di Fdi ha però un antefatto nazionale: giovedì Forza Italia, non attendendo una nomination condivisa, aveva autonomamente indicato Jole Santelli e Stefano Caldoro come candidati governatori in Calabria e Campania. Il passo non era stato indolore: il coordinatore salviniano Nicola Molteni aveva replicato con un attestato di stima per Caldoro e aveva rilanciato puntualizzando che il rivale di De Luca sarebbe stato trovato dai leader nazionali «al momento opportuno».

Fratelli d’Italia, stante le incertezze nel fissare una nuova riunione tra i leader nazionali, ha rotto gli indugi e messo nero su bianco due elementi: il candidato della Puglia (oltre a quello delle Marche) è meloniano per accordi pregressi, e il nome scelto è quello dell’eurodeputato Raffaele Fitto. Il documento di Fdi, infatti, inizia con una perifrasi che mette spalle al muro gli scettici: «Nel rispetto degli accordi assunti con gli alleati di centrodestra che, oltre all’Emilia-Romagna e alla Calabria, riguardano anche tutte le altre Regioni nelle quali si voterà nel 2020, Fratelli d’Italia conferma il proprio sostegno, con convinzione e impegno, alla candidatura della senatrice della Lega Lucia Borgonzoni a presidente della Regione Emilia-Romagna e alla candidatura della deputata di Forza Italia Jole Santelli alla presidenza della Regione Calabria. Sempre in base agli accordi assunti - che assegnano a Fdi l’indicazione dei candidati presidente nelle Regioni Puglia e Marche - annunciamo le candidature del copresidente dei conservatori europei Raffaele Fitto per la Puglia e del deputato Francesco Acquaroli per le Marche». Decrittando il messaggio subliminale, i meloniani rivendicando la linearità delle proprie assunzioni di responsabilità, sottolineano che una coalizione si tiene unita rispettando i patti assunti (ovvero la divisione delle Regioni post nomina di Raffaele Volpi della Lega al Copasir).

Nella serata - con Fitto e Marcello Gemmato a Roma dalla Meloni per gli auguri in piazza Capranica - si registra la freddezza di Fi (espressa da Mauro D’Attis e Dario Damiani). La stessa leader, a latere dell’evento capitolino, manda un messaggio chiaro ai salviniani: «Mi aspetto che anche la Lega sia assolutamente d’accordo (su Fitto e Acquaroli, ndr), come noi siamo stati d’accordo sui candidati leghisti».
La risposta salviniana - una sostanziale nuova frenata - è giunta poco dopo con una dichiarazione del coordinatore regionale Luigi D’Eramo: «Al momento giusto la nostra coalizione troverà il nome giusto per vincere le prossime elezioni regionali in Puglia. In questi giorni è in atto un intenso confronto per trovare le migliori soluzioni per vincere in tutte le regioni, nel rispetto di tutti gli alleati e attraverso le scelte che assumeranno insieme e in maniera condivisa i leader nazionali Salvini, Berlusconi e Meloni»

IL GOVERNATORE E L'EURODEPUTATO: DUELLO SULLA REGIONE - Parafrasando la celebre commedia di Ettore Scola, il titolo sarebbe «(Non) c’eravamo (mai) tanto amati». Michele Emiliano e Raffaele Fitto, due sensibilità antitetiche della politica pugliese: potrebbero andare d’accordo (forse) solo sulla Juventus, condividendo la passione per la Vecchia Signora. Già passando ai club pugliesi Bari e Lecce, la dialettica tra i due diverrebbe di nuovo rovente.
Il governatore della Puglia e l’europarlamentare salentino si sono sfiorati nel 2004 quando il primo era sindaco di Bari e il secondo presidente della Regione Puglia: in quel breve frangente i rapporti furono istituzionali (mentre Emiliano aveva un rapporto più stretto con Salvatore Tatarella, che provò a farlo candidare con la destra…).

Populista il barese, moderato nei toni il leccese: la contrapposizione tra Michele e Raffaele è una cifra politica inevitabile (ripetuta come una liturgia ogni inaugurazione della Fiera del Levante), con alcuni momenti, però, di inattesa sintonia. Si sfiorò l’idillio, infatti, nel 2015, dopo le regionali vinte dalla sinistra: i due si incontrarono nella festa politica promossa a Cassano Murge dal presidente degli allora Conservatori e riformisti in Consiglio regionale, Ignazio Zullo, (a quei tempi l’unità del centrodestra pugliese era una vera chimera): la location era il locale Kartodromo e i media parlarono di possibili intese sul modello delle affinità che emergevano tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. In realtà i due non si sono mai «presi», e la distanza appare evidente anche nel look: british il politico di Maglie, con abiti scuri e cravatte mai eccentriche in linea con la stile tory; pop il magistrato barese, tra polo e maglie con la zip figlie di un look più scapigliato. Nel 2018 ci fu la visita istituzionale sul dossier Xylella: con il collega a Bruxelles Paolo De Castro (Pd), ci fu un incontro di carattere più tecnico che politico. Si rividero su un palco poco dopo proprio a Cassano Murge, per discutere di Sanità, tema che scompagina sempre la politica pugliese (sia Fitto che Emiliano hanno riscontrato qualche spigolatura imprevista nella gestione dello stesso ospedale, il Sarcone di Terlizzi…).
L’ultimo dibattito a cui hanno partecipato è stato pochi giorni fa nel castello di Corigliano d’Otranto: buone maniere e soluzioni opposte per i problemi della Puglia, dalla Xylella al Psr, passando per Ilva, Tap, reddito di cittadinanza e lavoro. Emiliano ha salutato la possibile candidatura del rivale richiamando il lessico calcistico, evocando un derby Bari-Lecce. Ecco sarà un derby, mai una corrida.

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