Lunedì 08 Settembre 2025 | 17:10

Il libraio gentile che difende la terra

 
Michele Mirabella

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«In quest’angolo sconosciuto del nostro Paese c’è un libraio che ha avuto una piccola idea per salvare la terra. Se entri nel suo negozio con una bottiglia e una lattina da buttare, lui ti regala un libro»

Domenica 26 Maggio 2019, 18:42

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. Canta San Francesco. E loderebbe il Signore anche per i governanti saggi e protettori delle arti.

Ma v’è penuria di questi e abbondanza di furbi in giro, orchestratori di mascalzonate. Ma la speranza esiste. Vediamo. Il pensiero di Francesco e il suo candido pregare laboriosamente sono racchiusi in un libro. Non magniloquente: solo un libro umile, prezioso e casto come l’acqua che elogia e canta.
Son certo che questo e altri Fioretti siano negli scaffali della libreria di cui voglio fare pubblicità, la più smaccata, entusiasta pubblicità. Oggi, nel giorno in cui si celebra l’onestà della democrazia, l’idea alta della partecipazione del popolo alla scrittura del suo destino nel libro della storia umana. Libro, quello della storia umana, che tutti gli altri libri raccoglie e riassume, sia quelli scritti da uomini che quelli in cui pregano i santi. Oggi si vota e voglio occuparmi della politica e non di politica, della politica alta e «altra». Quella vicenda che si lascia scrivere nei libri e in tutte le opere in cui l’uomo racconta e designa il giusto separandolo dall’iniquo, il bello dal ripugnante, pur verbalizzando tutto nell’esperienza della vita collettiva che stati e nazioni, genti e popoli affidano alla Storia. A questa allego l’aneddoto schedato dalla pratica detta dei «social», della comunicazione multimediale. Mi è arrivato sullo Smart Phone ed è un filmato che esordisce con la visione di un borgo arroccato su di una rupe, borgo italiano e meridionale intuiamo, con una scritta: «In quest’angolo sconosciuto del nostro Paese c’è un libraio che ha avuto una piccola idea per salvare la terra. Se entri nel suo negozio con una bottiglia e una lattina da buttare, lui ti regala un libro».

Il film mostra il libraio alle prese con questo baratto singolare. Il libraio vive, lavora e scambia a Polla, provincia di Salerno. Si chiama Michele Gentile, quando si dice nomen omen, e ha inventato l’iniziativa che ha chiamato «Non rifiutiamoci» e correda il titolo con l’invito a «proteggere due fra i beni più preziosi che abbiamo: la cultura e l’ambiente». Mentre scorrono le immagini dei baratti della schifosa plastica con i preziosi libri, leggo una didascalia imbarazzante che dice che il 10 per cento delle famiglie italiane non ha nemmeno un libro in casa e il «28 per cento ne possiede meno di 25». Michele, il libraio, insiste con soave severità e ci avverte che «le nuove generazioni, con sempre meno adulti a dare il buon esempio, faticano ad appassionarsi alla lettura». Il filmato continua narrando e allarmando sul tema dell’invasione della plastica e mostrando una poetica sequela di baratti. Ma quello che sorprende è la lampante genialità di Michele Gentile nell’aver individuato la relazione antagonistica che esiste tra l’orrore devastante dell’inquinamento del pianeta e la purezza intatta dell’amore per il sapere e, con disarmante candore, esorta ad annullare l’incubo mortale della fine della civiltà umana, individuando nell’algebrica e nitida efficienza dei fatti la soluzione perfetta. Perfetta perché fortemente simbolica e pedagogica. Il sapere condiviso, la cultura nei suoi sedimenti preziosi di esistenza è, per sua indole naturale, nemica dell’inquinamento e della devastazione cieca attivata dall’ auri sacra fames, la sacrilega fame della ricchezza, come scrive Virgilio profetizzando.
E Michele vuole dimostrarci «che tutti possiamo fare la differenza». Nella sua libreria «Ex libris» di Polla, «tante persone stanno rispondendo al suo appello, compresi i più piccoli che, in cambio di un buon libro, gettano le basi per un futuro migliore per loro e per il pianeta». Trascrivo le didascalie del filmato che mostra file di bambini e adulti impegnati in questi singolari scambi che sono commentati da una non rassegnata constatazione, anzi, da una virtuosa provocazione: «Se gli adulti trasformano le risorse in rifiuti, i bambini devono trasformare i rifiuti in risorse». Qui ci viene spiegato che la montagna di plastica non viene buttata nelle onde marine, nei fiumi, nelle pance dei pesci, ma è oggetto di smaltimento non inquinante in una azienda specializzata.

E tanto ci voleva? Tanto ci voleva a capire che si può fare! Fare in modo di non dare rifiuti in pasto a mafia e camorra, si può fare in modo tale da smettere di soffocare la nostra povera Terra per pigrizia colpevole e sordidi interessi di un capitalismo stolto, cieco e sordo, si può fare molto; cominciamo ad arruolare i bambini, i ragazzi. La scuola. Anche quel libraio scapestrato e geniale, generoso e innocente che aggiunge una trovata perfetta al suo programma: lo finanzia con la generosità dei clienti che si aggiunge alla sua, straordinaria: gli acquirenti possono pagare un libro «sospeso» per far contento un prossimo cliente, magari, non in grado di fare acquisti, un cliente sconosciuto solo apparentemente, ma amico per la proprietà transitiva dell’amicizia: se entrambi amiamo leggere ci amiamo anche noi. È il vecchio, caro principio geniale del «caffè sospeso» napoletano, «lasciato pagato» per uno sconosciuto con cui fondare l’amicizia nel nome del caffè che è nostro comune amico. E il caffè è fatto con l’acqua che «è umile, preziosa et casta» come si legge in un libro che si può avere in cambio di un rottame di plastica. San Francesco che ringrazia il Signore. E ringraziando il Signore, cittadini e consorzi del territorio aiutano la libreria di Michele Gentile. Da una scuola media di Imperia sono arrivate 23 bottiglie di plastica in cambio di altrettanti libri, le scuole del Salernitano organizzano visite ai centri del riciclaggio, in 17 anni sono stati lasciati in sospeso, almeno 10.000 libri. E anche grazie a questa iniziativa il Comune di Polla ha ottenuto il titolo di «Città del libro». Polla, 5.273 abitanti tra cui un libraio: Michele. Gentile. (Il punto è voluto).

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