Mercoledì 10 Settembre 2025 | 13:03

Dalla strada al microfono: Raguel torna con «Night», un brano crudo che racconta rabbia, verità e rinascita

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

Dalla strada al microfono: Raguel torna con «Night», un freestyle crudo che racconta rabbia, verità e rinascita

Il rapper barese si mette a nudo in un singolo che nasce dalla notte e da una vita fatta di cadute e ritorni

Martedì 10 Giugno 2025, 14:10

15:19

Dopo un percorso personale e artistico fatto di pause, ritorni e trasformazioni, Raguel – nome d’arte del barese Alessandro Catalano – torna a farsi sentire con un nuovo brano: «Night», disponibile dal 13 giugno per Giesse Entertainment Group/Scolaro Music Group, distribuito da Virgin Music Group. Un brano diretto, crudo, nato dalla strada e dalla vita vissuta, che prosegue il filo narrativo già avviato con «0 Codici», uscito ad aprile.

Un brano diretto e crudo, in cui traspare molto della sua realtà. Cosa l'ha ispirata a scrivere?

«Night» nasce in una di quelle notti dove senti tutto e niente insieme. È uno sfogo, un grido dalla strada, senza filtri. Ho messo dentro quello che vivo ogni giorno, la paranoia, la fame, la rabbia. Per me rappresenta verità. Non è un pezzo costruito a tavolino, è vita messa in rima.

Usa un linguaggio forte e senza filtri, in contrasto con molte narrazioni più commerciali del rap. Quanto è importante restare fedele alle radici?

«Per me è tutto. Se tolgo le radici, non resta nulla. La strada mi ha cresciuto e la musica è solo il modo che ho per raccontarla. Non mi interessa piacere a tutti, io voglio essere reale. Preferisco disturbare con la verità che intrattenere con le bugie».

Nel testo denuncia l’ipocrisia del sistema, ma anche quella dei rapporti umani. C'è un episodio personale che l'ha spinta ad affrontare questo tema?

«Ce ne sono tanti, ma uno in particolare: quando ero dentro, tanti mi hanno voltato la faccia, sono spariti. Poi, quando sono tornato, hanno fatto finta di niente. Da quel momento ho capito che il sistema ti schiaccia, ma che anche chi hai vicino può tradirti. E allora ho deciso di scrivere senza filtri, perché certe maschere vanno strappate».

Ha attraversato momenti di pausa e ritorni potenti: come riprende ogni volta in mano la musica?

«Il fuoco dentro. Anche quando mi fermo, la musica mi chiama. È l’unico modo che ho per far parlare il silenzio che mi porto dietro. Quando tutto il resto crolla, restano solo le barre e il microfono».

«Night» è anche un omaggio alla vita notturna e alla trap più grezza. Che rapporto ha con la notte e quanto influenza la sua scrittura?

«La notte per me è un momento di osservazione e analisi. È quando si abbassano i rumori e restano le cose essenziali. Tutto è più nitido: le dinamiche, i contrasti, le verità. È un ambiente più crudo, più reale, dove emergono tensioni che di giorno si nascondono. Quel tipo di energia mi appartiene e definisce il suono che porto».

Il 2025 si prospetta un anno pieno. Cosa può anticiparci?

«Sto lavorando a progetti più strutturati, con una visione più ampia. Dopo “Night” arriveranno brani che approfondiscono altri lati di me, anche sonorità diverse ma sempre con coerenza. Voglio alzare il livello, non solo nei contenuti , in tutto. Ci saranno collaborazioni forti e una direzione più definita a livello artistico».

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