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NICOLA MORISCO
24 Luglio 2020
Due soli appuntamenti di prestigio per la XVIII edizione del Multiculturita Summer Fest: il crooner scozzese Nick The Nightfly e la cantante brasiliana Rosalia de Souza, entrambi artisti molto noti al pubblico italiano e pugliese in particolare. Il festival, che si terrà nel rispetto delle misure di sicurezza dovute all’emergenza Covid-19, per questa edizione ha limitato il cartellone a soli due live che si terranno come sempre sul sagrato della Basilica S. Maria del Pozzo a Capurso.
Annullati i consueti Jazz Village e il Multiculturita Art Contest. Organizzato dall’associazione Multiculturita JS (info: 347.650.46.64) con il contributo e il patrocinio del Comune di Capurso e il supporto di Jazzitalia, la manifestazione si apre stasera, venerdì 24 alle 21, con il concerto di Nick The Nightfly Quintet in «Nice One». Con Nick alla voce, Jerry Popolo (sassofoni), Claudio Colasazza (pianoforte), Francesco Puglisi (basso) e Amedeo Ariano (batteria).
Domani, sabato 25 alle 21, tocca a Rosalia de Souza con «Il Brasile che mi piace», un live in cui proporrà i brani che l’hanno resa famosa nella sua carriera artistica: da «Maria Moita» a «D’improvviso», passando per «Canto de Ossanha». Con Rosalia l’ospite d’eccezione il sassofonista salentino Raffaele Casarano e Antonio De Luise (pianoforte), Aldo Vigorito (contrabbasso) e Roberto Rossi (batteria). Stasera intanto Nick The Nightfly,nato a Glasgow e italiano d’adozione dal 1982, proporrà un repertorio di suoi brani tratti dall’ultimo lavoro discografico in cui l’artista scozzese non nasconde la sua passione per il jazz e la black music, che sconfina in altri generi musicali come il pop.
Nick, la Puglia è un po’ la sua terra adottiva?
«Sì, è una terra che da quando l’ho scoperta è sempre nei miei pensieri. Ogni volta che ci torno, scopro dei posti nuovi e meravigliosi e conosco gente nuova. È una terra accogliente e ci torno sempre volentieri per l’ospitalità della gente, la cultura, il cibo, il sole: è una terra ricchissima. Poi, le persone sono disposte ad ascoltare la musica e a partecipare, ed è una cosa della quale abbiamo molto bisogno in questo periodo».
Si riferisce alla quarantena immagino?
«Certo, c’è voglia di ritrovare la comunità della musica sia gli artisti, che tutti coloro che ci lavorano costretti allo stop forzato. C’è una voglia di riabbracciarsi introno a questa onda musicale che ci manca maledettamente. Anche io come molti artisti ho fatto tutto on line durante la quarantena, un’esperienza nuova e coinvolgente. Ma il live è un’altra cosa, la fisicità del pubblico puoi provarla solo esibendoti davanti a loro, sentire il loro calore. Poi, credo che la cultura e l’arte possano aiutarci a superare la depressione che molte persone hanno subito da questa esperienza».
Veniamo al concerto, che repertorio propone?
«Eseguirò soprattutto i brani del mio ultimo album e alcuni tratti dal mio primo disco Nice One, canzoni già sperimentate sul pubblico e accolte con tanto entusiasmo. Poi, aggiungerò alcuni composizioni in italiano, ovviamente non mi azzardo a cantare in pugliese. Comunque canterò alcune canzoni di famosi autori italiani, perché fa sempre piacere ascoltare una bella composizione italiana».
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