Solo chi ha il prosciutto sugli occhi non si accorge che l'istituzione «Regione» ha fatto una cattiva riuscita (come direbbe Totò). Dal 1970 - quando fu attuato il dettato costituzionale - abbiamo notato il debito pubblico impennarsi.
Prima di allora eravamo su livelli fisiologici per un moderno stato capitalista. Sarà una coincidenza? Non credo. Il fatto è che con l'attuazione delle regioni si sono moltiplicati a dismisura i centri di costo, le cariche politiche e amministrative, gli appetiti. Il debito pubblico è salito (anche se non solo per questo motivo) a livelli che ahimè sembrano condannarci -prima o poi- al default. Ci sono paesi centralisti che funzionano bene ed altri federalisti che funzionano altrettanto bene. Non c'è una ricetta unica: basta organizzare le cose bene e affidarsi a persone oneste e capaci. Noi abbiamo fatto -come al solito- un pastrocchio, ed il nostro modello para-federalista non funziona. Ora giustamente Renzi vuole dare una sterzata centralista per semplificare l'amministrazione, per ridurre i centri di costo e la corruzione conseguente. Io penso che si dovrebbero anche accorpare più regioni e soprattutto eliminare le regioni e le province a statuto speciale, che non hanno più ragion d'essere e creano ingiustificate disparità tra cittadini; tutto ciò contro i principi generali della Costituzione.
Paola Sallustio, Bari