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«Siamo l’aria che respiriamo: la cura dell’ambiente è la cura del respiro»

 
Nicola Simonetti

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«Siamo l’aria che respiriamo: la cura dell’ambiente è la cura del respiro»

È lo slogan lanciato dalla società italiana di pneumologia che, dal congresso nazionale di Catania, ricorda quanto importanti siano i polmoni

Lunedì 07 Novembre 2022, 10:55

“Siamo l’aria che respiriamo: la cura dell’ambiente è la cura del respiro”. È lo slogan lanciato dalla società italiana di pneumologia che, dal congresso nazionale di Catania, ricorda quanto importanti siano i polmoni: “essenziale capire che bisogna salvaguardarli per evitare che si ammalino, proteggendosi dall’inquinamento atmosferico, evitando fattori di rischio come il fumo di sigaretta o esposizioni a sostanze chimiche irritanti al lavoro e a casa. Senza aria pulita le malattie respiratorie cresceranno”.

Gli fa eco, da Firenze, il summit di cardiologi organizzato e presieduto dal prof. Francesco Prati “Conoscere e curare il cuore” che, a loro volta, avvertono: “L’inquinamento è un big killer anche per il cuore” (lo hanno segnalato anche le società di patologia respiratoria americana ed europea). “Possiamo stare – dice il prof. Luca Richeldi, past president Soc. It. Pneumologia - 1 giorno senza bere, 3 senza dormire e 4 o più senza mangiare, ma non possiamo vivere che pochissimi minuti senza ossigeno. Il Covid-19 ha riportato l’attenzione sui polmoni: organi discreti dei quali è troppo facile dimenticarsi… la diagnosi tardiva può pregiudicare la capacità del polmone a guarire”.   

“I polmoni – dice il prof. Carlo Vancheri (univ. Catania e presidente della Società) - sono costantemente esposti al mondo esterno… inquinanti atmosferici, virus, batteri, allergeni, muffe, polveri sottili e altre particelle estranee. Il progetto “Un albero per respirare, per prevenire e contrastare le malattie respiratorie” prevede la messa a dimora di un totale di 300 alberi a Catania e Bari con l’obiettivo di: riqualificare l’ambiente e valorizzare il territorio; trasformare luoghi abbandonati o inutilizzati in aree riqualificate, destinate a diventare polmoni verdi e spazi di aggregazione a disposizione della collettività… un solo albero può compensare la produzione di 700 kg di CO2”.
Aumento paventato anche delle malattie cardiocircolatorie. “Esposizione prolungata a particolato fine (PM 2,5) – è stato detto al Congresso di Firenze – si associa  a sviluppo di aterosclerosi, ipertensione arteriosa, e diabete mellito; quella breve (ore o giorni) è un trigger per gli eventi coronarici acuti (infarto, ecc). Lo studio presentato a Firenze dimostra “aumenti del 13% e 12% di eventi coronarici acuti non fatali in rapporto alla concentrazione del PM

(PM 10 o PM10). A maggior rischio le persone già cardiopatiche. “L’esposizione cumulativa per lunghi periodi al particolato – ha comunicato, al congresso presieduto dal prof. Prati – il prof. F. Muscente e coll. (univ. Pisa) - promuove lo sviluppo di stato di vulnerabilità con iper-rischio cardiovascolare”  

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Vivere in salute: suggerimenti, risposte, piccoli accorgimenti per gestire la propria giornata, l’umore, l’alimentazione, il ricorso a farmaci, come affrontare al meglio gli impegni di lavoro, di responsabilità, il riposo ed il diporto, l’attività fisica. Inoltre, una finestra aperta sulla ricerca, sulle novità che la medicina ci offre ora e ci riserva e promette per il prossimo futuro.

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