Diario di classe
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Paolo, suicida a 14 anni e attorno solo la tempesta
Un avvio di anno scolastico in cui regna la malinconia
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Un milione di giovani tra fede e speranza
I più fortunati godendo di giorni di meritate vacanze, di giornate di sole, cene con gli amici, colazioni a buffet negli hotel stellati, mentre Gaza muore. Difficile non sentirsi in colpa
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Fuori dalla scuola si vede la differenza
Oltre le porte rassicuranti accadono cose capaci di scompigliare i progetti o di dargli vita
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Avanti tutta, ragazzi: è il vostro tempo!
Se non fosse per il rombo degli aerei caccia come sottofondo, direi che tutto procede come sempre
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Matematica, filosofia... la bellezza del sapere
Ci sono materie che sembrano inutili: ma con le nozioni utili si possono fare solo piccole cose. Lo disse Ágnes Heller
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Assemblea o «Talent» purché si stia insieme
A scuola l’inizio delle vacanze sono sempre anticipate dalla convocazione dell’assemblea di istituto, un modo per anticipare la festa che inizia subito dopo l’appello e dopo qualche noiosa indicazione didattica circa l’ultimo argomento affrontato o sul lavoro assegnato per casa
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Ai ragazzi servirebbero modelli di umanità
Mentre tutto attorno a noi parla di guerra e di violenza e l’unico linguaggio utilizzato sembra essere quello della sopraffazione e della minaccia, mentre persino la politica sembra aver fatto proprio il linguaggio da bullo e nonostante ci siano tutte le ragioni per immaginare una resa, lunga ed incondizionata, la scuola resta fucina di speranza
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Il mondo dei grandi in sorrisi da bambino
Tre anni di Diario di Classe, in cui ho provato a raccontare le facce e gli umori della scuola. Della mia certo, perché le scuole non sono tutte uguali, stessi ritmi in microcosmi paralleli
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L'arte ci risveglia dal torpore globale
Insolito inizio di settimana, centodieci ragazzi al teatro ad assistere allo spettacolo: «Caravaggio di chiaro e di oscuro». Un drappo rosso, una pedana in legno al centro del palco e lui: Luigi D’Elia, che in un monologo di novanta minuti racconta la vita e le opere di un artista che ha cambiato per sempre il linguaggio dell’arte
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Se fa notizia il rifiuto dell'indifferenza
«Insegno da anni in un liceo di provincia che mi ha fatto capire il significato della parola resilienza, quella capace di farti resistere al richiamo delle scuole che contano, per le storie e per le facce che abitano le nostre aule variopinte, in cui si costruisce e persegue ancora la rivalsa ed il riscatto sociale»
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Fidiamoci dei ragazzi, la scuola è come casa
Home to go di Adrian Paci, artista albanese, che nei primi anni 2000 ha raccontato in una serie di fotografie, la fatica del viaggio e dell’immigrato con l’immagine di un uomo che porta legato sulle sue spalle, il peso di un tetto capovolto di una casa
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