TARANTO - «Da un lato si annuncia la trasformazione tecnologica, dall’altro si tagliano proprio gli organici tecnologici. La tensione è altissima tra lavoratori». Lo afferma il coordinamento Usb di Taranto dopo un primo confronto nello stabilimento siderurgico ArcelorMittal relativo proprio alla riduzione del persone tecnico impegnato nei reparti in marcia.
L’Unione sindacale di base sottolinea che «ArcelorMittal, attraverso le parole di Francesco Tranquillino (Risorse Umane) e del capoarea Pla/2 ingegnere Cordisco, conferma che si sta procedendo a ridurre gli organici anche per quel che riguarda gli impianti in attività. A noi dell’Usb sembra chiara l’intenzione di ridurre le unità lavorative in ottica ingresso Invitalia».
Quanto emerso dall’incontro «è in netta contraddizione - sostiene l’organizzazione sindacale - con le dichiarazioni che vengono veicolate attraverso i video promozionali dell’azienda in cui viene descritta una realtà dorata, assolutamente distante dalla verità».
L’Usb si riferisce alle dichiarazioni del direttore delle Risorse Umane della fabbrica tarantina, Arturo Ferrucci, che «definisce quello jonico punto strategico in Italia con 8.000 dipendenti» ma «se fosse davvero strategico - aggiunge il sindacato - non si andrebbe a tagliare il personale anche nelle aree operative». Ferrucci parla «di sicurezza - incalza l’Usb - e noi rileviamo la mancanza di interventi di manutenzione; parla di apertura alle scuole, ma noi vediamo un atteggiamento piuttosto chiuso e arrogante».