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Da Mignani a Marino, il Bari può contare su cinque fedelissimi

 
davide lattanzi

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davide lattanzi

Da Mignani a Marino, il Bari può contare su cinque fedelissimi

Nel percorso biancorosso Brenno, Vicari, Dorval, Nasti e Sibilli sono ancora vere certezze

Giovedì 16 Novembre 2023, 12:26

BARI - Cambia il manico, magari anche il modulo tattico, ma il Bari è saldamente aggrappato ai «soliti noti». Un gruppo tutto sommato ristretto che si è caricato i biancorossi sulle spalle fin dall’inizio del campionato. Su un gruppo di 28 calciatori (compresi i giovani Astrologo e Akpa-Chukwu, nonché i portieri Farroni e Pissardo), circa la metà si è rivelata pienamente coinvolta in questo primo terzo di campionato. Gli sono un po’ entrati ed usciti dai radar, qualcuno per intoppi fisici, altri per scelte tecniche, così come non manca chi in questo frangente sembra finito ai margini. Nessun verdetto è definitivo adesso, ma potrebbe diventarlo entro le prossime sei giornate, ovvero quando finirà il girone d’andata ed il campionato si fermerà per oltre due settimane, lasciando spazio alla riapertura del mercato.

CINQUE «STAKANOVISTI» - In due non hanno saltato nemmeno un minuto di campionato: si tratta del portiere Brenno, nonché del difensore centrale Francesco Vicari (autore anche di un gol), entrambi schierati per gli interi 1.170’ disputati in B. A loro si aggiunge Mehdi Dorval, sostituito soltanto all’89’ di Bari-Modena: il franco-algerino è passato da alternativa nello scorso torneo a titolarissimo sulla corsia destra (da terzino con la retroguardia a quattro o da laterale con quella a tre), con licenza di spostarsi sull’altro fronte se lo richiede la necessità. Quindi, Marco Nasti e Giuseppe Sibilli, con 966’ a testa: tre reti per il 20enne centravanti, che non è stato schierato dall’inizio soltanto contro il Modena, quattro per il 27enne fantasista (attuale capocannoniere dei pugliesi) che non è partito fin dall’avvio soltanto a Reggio Emilia. Dalla gestione di Michele Mignani a quella di Pasquale Marino, dunque, per loro il mondo non è cambiato: restano pilastri acclarati.

GLI ALTRI PUNTI FERMI C’è poi un discreto gruppo di punti fermi, tra elementi che si possono considerare a tutti gli effetti in alto nelle gerarchie ed altri che sono immediate alternative. Soltanto il grave infortunio ha decretato la rinuncia a Raffaele Maiello, dieci presenze e 790’ fino al crach al legamento crociato che lo terrà fuori causa almeno fino alla prossima primavera. È velocemente entrato nella considerazione di Mignani per poi essere confermato con Marino Ilias Koutsoupias, undici gettoni, due gol e 760’ in campo. Una presenza costante a sinistra è Giacomo Ricci, dieci presenze e 813’, così come Gennaro Acampora (al suo arrivo in ritardo di condizione) è gradualmente diventato il faro del centrocampo: per il 29enne napoletano nove presenze e 692’. Minutaggio alto anche per capitan Di Cesare che paga due turni di squalifica e qualche acciacco, ma a quarant’anni suonati cinta comunque nove gettoni e 775’.

DENTRO E…FUORI - Soltanto motivi fisici hanno ridotto l’impiego di Mattia Maita e Davide Diaw, ma entrambi sono stati sempre utilizzati quando sono risultati arruolabili: nove presenze per entrambi, con 473’ (e due gol) per il centravanti che ha saltato quattro gare per un infortunio muscolare per poi rientrare gradualmente e riprendersi stabilmente la maglia da titolare nell’ultimo mese (Marino non ha mai rinunciato al suo apporto), 421’ per il centrocampista, inamovibile nel biennio di Mignani e ora in «rincorsa» con il mister di Marsala, ma da quando è rientrato nella mischia (dopo una lesione al polpaccio) è stato puntualmente schierato, sebbene a gara in corso. Il passaggio alla difesa a tre ha riportato in auge Raffaele Pucino, nove volte in campo (le ultime tre da titolare) per 334’, così come Zan Zuzek resta la prima alternativa alla coppia Di Cesare-Vicari: sei apparizioni per lo sloveno con 400’ totali. Infine, due situazioni delicate: Mattia Aramu conta otto presenze, con 364’: poco per un «top» come il 28enne piemontese. Nove, invece, i «gettoni» di Gregorio Morachioli che, però, nelle ultime cinque gare ha messo insieme 15’ con la Reggiana, un tempo con il Modena, 19’ a Brescia per poi restare in panchina con Ascoli e Feralpi Salò: che succede all’esterno ligure?

SCARTAMENTO RIDOTTO - Ed ecco il gruppo di chi si è visto meno: solo sei match per Frabotta (348’), otto per Benali (ma appena 237’), nove per Bellomo (appena 172’), cinque (e un gol) per Achik (58’) che, però, sembra poter ampliare il suo utilizzo. Discorso inverso per Matino (una presenza e 44’), Faggi (16’ in un solo spezzone) ed Edjouma che ha collezionati cinque scampoli (105’) e non si alza dalla panchina da addirittura sette partite. Per questa pattuglia inizia il periodo più delicato: chi non convincerà, potrebbe salutare a fine anno.

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