Domenica 26 Ottobre 2025 | 21:38

Taranto, scultura incompleta e la speranza delle Regionali

Taranto, scultura incompleta e la speranza delle Regionali

 
giuse alemanno

Reporter:

giuse alemanno

Taranto, scultura incompleta e la speranza delle Regionali

Portare alla luce bellezza senza le scorie del passato

Domenica 26 Ottobre 2025, 15:34

Nelle ultime ore, tutta la politica pugliese ha parcheggiato i problemi e si è occupata di se stessa. A un mese da oggi ci sarà un nuovo governatore di Puglia e, conseguentemente, un consiglio regionale rinnovato. Già, rinnovato, perché per quanto si possano dannare i consiglieri uscenti, la competizione novembrina produrrà un nuovo presidente designato dagli elettori tra Antonio Decaro, Ada Donno, Luigi Lobuono e Sabino Marco Mangano e, di conseguenza, nuovi equilibri politici e territoriali. Taranto, però, è non solo il capoluogo pugliese con maggiore margine di miglioramento; è anche la città che ha tutte le caratteristiche e le prerogative per poter poterlo colmare, lasciando che il passato sia monito e non catena. Non ignorandolo o nascondendolo, si badi bene, ma evitando di lasciarsi intossicare da esso. Ecco perché sono necessarie nuove energie umane da affiancare a quelle esperte e già premiate dagli elettori. Per un curioso e difficilmente replicabile blitz della storia, Taranto, in cinque mesi - assestandosi prima amministrativamente e, a breve, sul piano regionale - si confronterà con una autentica trasformazione politica epocale. Sbagliare non si può e non si deve: azzerare l’immagine di una città caratterizzata dalla scarsa qualità della vita è un obbligo. Ma le pastoie del passato sono vincoli durissimi da sciogliere.

Il grande Henry Moore definì la Pietà Rondanini scolpita da Michelangelo «La scultura più commovente che sia stata mai creata da un artista». Verissimo. È ammirabile nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco, a Milano. Michelangelo la scolpì da ottantenne e non riuscì a terminarla. Il teologo Luigi Serenthà parlò di «sublime non finito». Ma è proprio in quello sforzo verticale di sottrarre al marmo la Madonna e suo Figlio deposto dalla Croce, la genialità di Michelangelo. Il blocco che conteneva meraviglia ha avuto bisogno di un genio dell’arte per eliminare la pietra superflua. Come le scorie del passato che affliggono la Taranto bellissima. Taranto non chiede l’intervento del Maestro aretino di Caprese, basteranno uomini e donne capaci, abili, volenterosi. Non uno, visto che - da sempre - diffido dell’uomo solo al comando. Serve umano consorzio per sottrarsi, con saggezza e responsabilità, dagli incagli di un passato ancora troppo presente. I nomi, i volti, le energie sono lì, stampati sui manifesti che affollano i social e le strade. Ora son tanti, pochi resteranno. Si sa: le speranze, spesso, procrastinano delusioni. Ma non questa volta: è tempo di provvidenza per Taranto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)