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L'imperdibile estate in città fra cinema e teatro

 
Luisa Ruggio

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Luisa Ruggio

L'imperdibile estate in città fra cinema e teatro

Uno sguardo al «cartellone» leccese, dai film nel chiostro dei Teatini agli spettacoli del Teatro Koreja

Domenica 06 Agosto 2023, 12:02

C’è un punto preciso della città, nel centro storico, dove tutto l’inquinamento luminoso si annulla nel grande buio che consente agli spettatori di vedere le stelle di agosto, un quadrato di cielo che fa da tetto al Chiostro dei Teatini, il cinema all’aperto che accoglie chi sceglie di immergersi nel lato onirico di una sala di proiezione estiva. Basta percorrere uno dei vicoli affollati che serpeggiano tra Piazza Sant’Oronzo e Piazza Duomo per sentire il richiamo inconfondibile di quel tipo particolare di oscurità resa necessaria dal fascio di luce che porta le immagini di un film sul grande schermo.

Per i tanti anonimi che comprano un biglietto e scelgono un posto a sedere mentre partono i titoli di testa e le stelle sfavillano su altrettanti immaginari desideranti. E’ l’unico luogo deputato a preservare a beneficio di tutti, grazie al lavoro della squadra del Db D’Essai che è di casa ai Salesiani, l’eco di altri dialoghi di altri lungometraggi e soprattutto di altre stagioni. Ci pensavo qualche sera fa, mentre me ne stavo in platea a considerare lo spazio amniotico sotto la gioielleria di un notturno cittadino, mentre molti altri eventi accendevano i riflettori tutto intorno, nel capoluogo salentino come nelle sue vicinanze, ma tutta la poesia era racchiusa in quel pannello bianco sospeso tra noi e le storie che crediamo di meritare, quando la nostra vita assomiglia a quella del giovane assistente del proiezionista di Nuovo Cinema Paradiso.

E, proprio come in quella pellicola indimenticabile, finiamo con le mani incrociate dietro la nuca a naso in su, a guardare i baci riammagliati da chi ha saputo custodirli e restituirli a tempo debito. Come quel ragazzo, finiamo a guardare il cielo durante un film proiettato nell’arena di un paese che è tutti i paesi del sud, tutti i luoghi in cui la vita resta qualcosa che puoi vedere davvero soltanto attraverso lo specchio di un film. La stessa considerazione, mi lavorava dentro partecipando insieme ad un numero insperato di spettatori ad uno degli spettacoli programmati per il Teatro dei Luoghi 2023 al Teatro Koreja, dove qualche sera fa sul palco è salita l’attrice Irene Urciuoli per il debutto italiano della nuova produzione firmata da Jan Fabre / Troubleyn, il provocatorio Simona, the gangster of art, un’altra freccia scoccata dall’arco di un artista che ha detto e messo in pratica quanto segue: «Sono un servo della bellezza». Noi tutti dovremmo esserlo, pur senza vivere vite d’artista, è sufficiente scegliere dove portarsi mentre l’estate va.

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