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A Pasqua agnello della tradizione, ma trovare le carni locali non è facile

 
Giovanni Panza

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Giovanni Panza

TRADIZIONE -  L'agnello pasquale

TRADIZIONE - L'agnello pasquale

Venerdì 14 Aprile 2017, 17:18

NEWS AGROALIMENTARI - Tradizione, a Pasqua, in tutta Italia vuole dire agnello. Ma se vogliamo dare alla nostra ricetta di famiglia un sapore autentico, come possiamo fare? Non è facile procurarsi un agnello made in Puglia o in Basilicata, o comunque italiano. Accorciare la filiera, rivolgersi alle macellerie autorizzate delle aziende zootecniche, ma sono fuori città. Provare a cercare nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, ma non tutti hanno il banco carni. Cercare nei supermercati carne di agnello a denominazione di origine, garantita da marchi di provenienza territoriale sia italiani o stranieri ma certificati. Resta sempre valida la carta del proprio macellaio di fiducia, magari leggendo il documento che accompagna l’agnello.

Nel 52% delle case, dei ristoranti e degli agriturismi per la Pasqua l’agnello c’è, come emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’. E’ determinante per la sopravvivenza dei pastori: in questi giorni si acquista quasi la metà della carne di agnello consumata dagli italiani durante tutto l’anno. Rivivranno così piatti tramandati da secoli, come l’agnello con lampacioni della Basilicata e con le patate in Puglia, con cacio e uova in Abruzzo, a scottadito in Lazio. Ed ecco la campagna pro allevatori terremotati #SalvaUnPastore.

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