È finalmente rientrato in Italia Michele D’Angelo, il docente di Biologia dell’Università dell’Aquila detenuto in Albania dall’agosto scorso in seguito a un incidente stradale costato la vita a un 16enne. Il 44enne, originario di San Severo (Foggia), ha lasciato Tirana nel tardo pomeriggio del 23 ottobre insieme alla compagna Vanessa Castelli, atterrando a Fiumicino poco dopo la mezzanotte per poi raggiungere L’Aquila.
Il trasferimento è avvenuto nel massimo riserbo da parte delle autorità italiane e albanesi. D’Angelo, libero su cauzione dopo 75 giorni di carcere, dovrà ora rispettare soltanto un obbligo di firma. “Michele è molto provato, ma possiamo dire che è finito un incubo, ora possiamo respirare”, ha dichiarato la compagna, che in questi mesi ha seguito con grande determinazione ogni fase della vicenda.
Il docente era stato arrestato l’8 agosto scorso, mentre si trovava in vacanza in Albania, dopo un incidente sulla Levan-Fier nel quale era rimasto coinvolto un adolescente. Secondo la ricostruzione della difesa, la sua Lancia Ypsilon sarebbe stata centrata da una Mercedes lanciata ad alta velocità, circostanza che ora sarà oggetto di ulteriori accertamenti.
La notizia del suo rientro ha suscitato grande sollievo anche nella comunità di San Severo, dove nelle scorse ore la sindaca Lidya Colangelo ha espresso la propria gioia: “Siamo particolarmente felici di questa notizia e ci auguriamo di rivedere presto Michele a San Severo. Ringrazio pubblicamente l’Ambasciata italiana, il corpo consolare e il Ministero degli Esteri per essersi attivati e aver svolto un lavoro magari silenzioso, ma indispensabile in ogni fase di questa complessa vicenda”.
E ha aggiunto: “Il nostro pensiero più affettuoso va a Michele, alla sua famiglia e alla compagna. Sono state settimane delicate e dolorose, ma finalmente possiamo dire che una bella notizia è arrivata”.
















