Il viaggio di Obama a Cuba, appare come un giro di boa che renderà irreversibile un riavvicinamento iniziato 15 mesi fa. Da allora Usa e Cuba non sono più prigionieri della storia. La frase più bella e azzeccata l’ha detta, mentre le bandiere americane salivano sui pennoni dell’ambasciata appena riaperta a Cuba, John Kerry, il segretario di Stato inviato da Obama sull’isola per solennizzare il momento. E in effetti, il mezzo secolo abbondante di ostilità sembrava ormai solo un residuato della Guerra fredda. Liberi dalla storia, ora, però, Usa e Cuba non devono rischiare di restare impantanati nella cronaca: la Casa Bianca ora chiede più libertà e diritti civili sull’isola; il Governo cubano vuole la fine del blocco economico. Le richieste delle parti sono conciliabili, perciò non mancherà la positività.
Manuela Giannuzzi