«Sono passati 400 anni dalla morte della regina Bona»: il 20 novembre 1957 «La Gazzetta del Mezzogiorno» dedica un lungo articolo, a firma dello studioso Francesco Babudri, alla duchessa di Bari, regina di Polonia: Bona Sforza. «Era nata a Vigevano, in quel di Pavia, il 26 gennaio 1493 da Gian Galeazzo Sforza (duca spodestato di Milano, vittima dello zio Lodovico il Moro che poi pagherà cara la sua azione proditoria degna della Caina dantesca) e della leggiadra, coltissima e altera Isabella d’Aragona, figlia di Alfonso II, re di Napoli».
Dopo alcuni anni trascorsi tra Pavia e Milano, Bona Sforza arriva nella città pugliese nel momento in cui sua madre prende possesso del ducato di Bari e vi si insedia con un largo seguito di dame e funzionari milanesi e napoletani. L’educazione di Bona fanciulla si svolge, dunque, con la guida di illustri letterati. «Bari ha su questa donna stupenda diritti di affetto, di dolcezza e di ospitalità. [...] Salvo le saltuarie sue soste a Napoli, la principessina visse a Bari e a Bari allietò con la sua presenza le feste intellettuali, che sua madre Isabella dava nel castello comunale detto poi normanno-svevo, e crebbe bella e colpita al fulgore del bel cielo di Bari».
Il 6 dicembre 1517, nel giorno della festività di san Nicola , si celebrano a Napoli le nozze per procura con Sigismondo I Jagellone, re di Polonia: Bona si trasferisce, pertanto, per alcuni anni a Cracovia, ma da lì continua a occuparsi dei feudi italiani ereditati dalla madre Isabella, morta nel 1524. A Bari attua un intenso programma di opere pubbliche: vengono ristrutturate le mura, ampliato il torrione di San Domenico, edificati il bastione di Santa Scolastica e il fortino di Sant’Antonio, a guardia del molo; sono costruite cisterne, fontane, palazzi pubblici ed edifici sacri.
Il 13 maggio 1556 Bona torna definitivamente a Bari, accolta dal popolo festante, con un carico di di tesori: oreficerie, arazzi, tappeti, paramenti sacri offerti alla basilica di San Nicola e ad altre chiese del ducato. A 63 anni, si ammala gravemente: si diffondono voci su un probabile avvelenamento. Il 19 novembre 1557 Bona Sforza muore nel Castello di Bari. «Come duchessa di Bari, Bona ha completato con la madre sua Isabella una delle più belle parentesi storiche delle vicende baresi: una vera aurora, in cui parve rivivere l’era fredericiana, e che dopo Bona doveva lungamente impallidire sotto la dominazione spagnola e austriaca dal 1557 al 1734. Ebbe ragione il non mai abbastanza compianto Francesco Carabellese di affermare: “con Bona Sforza la storia di Bari finisce”», conclude Babudri.