CLICCA QUI PER LEGGERE IL PROTOCOLLO
Far emergere tempestivamente le crisi d’impresa e assicurare un’incisiva azione di repressione delle condotte fraudolente. È questa la duplice esigenza che ha ispirato e motivato la nascita del «Protocollo d’intesa sui profili organizzativi-funzionali delle attività di Tribunale e Procura in merito alla crisi d’impresa», documento prezioso per coordinare l’esercizio dei poteri di giudice e pubblico ministero.
Le linee guida che lo attraversano sono state illustrate e discusse ieri pomeriggio nel corso di un webinar che ha visto confrontarsi il procuratore aggiunto Roberto Rossi, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Bari, Giovanni Stefanì, il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Bari, Elbano De Nuccio, la presidente della IV sezione civile del Tribunale, Raffaella Simone e il sostituto procuratore Giuseppe Dentamaro, tutti, insieme a Domenico De Facendis, già presidente del Tribunale di Bari, firmatari del Protocollo nel novembre del 2020. Ampie le macro aree di riferimento su cui si concentrano le linee guida, vere e proprie «prassi virtuose» che insistono su varie fasi, da quella prodromica ai rapporti tra organi delle procedure e pm nei diversi passaggi, fino alle determinazioni del pubblico ministero con riferimento alla tutela patrimoniale della massa dei creditori, offesa dalle condotte fraudolente. Di fatto, l’intero impianto - rendendo chiaro il funzionamento degli uffici - risponde a una «esigenza di prevedibilità giudiziaria» particolarmente sentita nelle crisi d’impresa