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Bari, conta solo il risultato
A Palmi un punto prezioso

 
redazione online

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Bari, conta solo il risultatoA Palmi un punto prezioso

Il vantaggio sulla Turris (+11) resta rassicurante a 7 giornate dalla fine

Lunedì 25 Marzo 2019, 15:46

Il risultato, solo quello. Punto pesantissimo (la Turris ha pareggiato a Castrovillari e il vantaggio resta rassicurante, +11 a sette giornate dalla fine), il traguardo che si avvicina, l’incubo che si sta dissolvendo. Sul resto, ovvero alla voce prestazione, c’è ben poco da spiegare. Partita brutta, scarso ritmo, gioco della serie «chi l’ha visto?». Va bene così, insomma. È un pareggio non bello ma utile. Un’altra tappa di avvicinamento al traguardo. Non è il momento dei dettagli. Comandano i numeri. Conta solo la classifica. Che da ieri è sempre più biancorossa. Nessun dubbio sul fatto che fosse una partita scomoda. Già all’andata, a metà novembre, si era intuito che la Palmese costituisse un complesso rognoso. Squadra organizzata, compatta, a tratti feroce e capace di pungere sfruttando campo e ripartenze. Sarebbe servito, insomma, un Bari meno compassato per poter puntare al massimo. Un Bari in grado di cambiare passo e di attaccare la partita senza aspettare che fosse la partita a tirarlo a sé. Il particolare che le cose migliori siano arrivate dopo la prima inferiorità numerica (59’, rosso diretto a Quagliata per un intervento scomposto) è, da questo punto di vista, emblematico. Perché aspettare lo «schiaffo» prima di cominciare a pigiare il piede sull’acceleratore? Specie se ti chiami Bari. E giochi in serie D. La partita. Il primo tempo è di una pochezza imbarazzante. Zero gioco, zero emozioni, tantissima noia. Taccuino desolatamente vuoto. Nemmeno il profumo di un’occasione da gol. E non certo solo per gli indubbi meriti calabresi nell’interpretazione della fase difensiva. L’avvio di ripresa non sembra portare in dote sostanziali novità. La partita resta ingessata. Allora prova a scuoterla Cornacchini partorendo un doppio cambio: fuori Brienza (febbricitante) e Pozzebon, dentro Piovanello e Simeri. Peccato che dopo 4’ (59’) l’arbitro estragga il cartellino rosso dopo un’entrata, scomposta più che cattiva, di Quagliata su Lavilla. Altro cambio, stavolta obbligato: il tecnico toglie una punta (Floriano) e getta nella mischia un mancino di difesa (Mattera). La partita si smuove un po’. Di Cesare sfiora il gol su azione d’angolo (22’). Aumentano i contrasti, il ritmo è più alto. Fallo di Bolzoni, il gol di Di Cesare, sempre lui, è inutile. Ci prova Ouattara (37’), Marfella copre bene l’angolino. È il preludio a un finale sofferto. Simeri si infuria per un fischio dell’arbitro e gli urla per ben quattro volte «scandaloso». Rosso inevitabile, leggerezza imperdonabile. E meno male, per lui, che Occhiuto non riesca a centrare lo specchio della porta da due passi. Ve lo immaginate il viaggio di ritorno? Da incubo. Come quello di casa Turris. Col Bari ormai imprendibile.

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