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Redazione online
27 Maggio 2019
A Bari il sindaco uscente di centrosinistra, Antonio Decaro, asfalta il suo diretto avversario di centrodestra e sbanca le urne. Per il sindaco uscente a capo di una coalizione di 11 liste, è vittoria al primo turno con oltre il 65% delle preferenze. Un dato che schiaccia letteralmente il suo diretto avversario, il civico Pasquale Di Rella, (ex presidente del consiglio comunale) alla guida di una coalizione di centrodestra di 9 liste, che ottiene meno del 24%: Di Rella, a scrutinio ancora in corso, aveva telefonato a Decaro per congratularsi. Terza, la candidata del M5S, Elisabetta Pani all'8.6%. A Bari erano candidati anche l'indipendente Irma Melini; per «Bari città aperta», Sabino De Razza di Rifondazione comunista, e per il partito «Pensionati e Invalidi giovani insieme», Francesco Corallo: nessuno ha raggiunto neanche l'1%.
LA FESTA PER DECARO IN STRADA
In piedi su un tavolino, con gli occhi pieni di lacrime e la voce rotta dal pianto, accolto da applausi, cori da stadio e musica amplificata nella piazza, ha parlato del risultato ottenuto come «un riconoscimento a cinque anni di buon lavoro», nei quali «è caduto un muro tra i cittadini e le istituzioni». «Ora è il momento di prendere impegni» ha detto, promettendo «a tutti quelli che mi hanno votato, ma soprattutto a coloro che non mi hanno votato, che continuerò a fare ogni giorno quello che ho fatto in questi cinque anni, con maggiore impegno, determinazione e sacrificio personale se servirà. Prometto ai cittadini baresi che rispetterò tutti come loro oggi hanno rispettato me. Non dimentico che oggi ho ricevuto il voto di tante persone che di solito votano dall’altra parte e custodirò la loro fiducia. Rispetterò tutti, indipendentemente dal credo politico, dalle provenienze, dall’orientamento sessuale».
«Viviamo un momento difficile per il Sud e per il nostro Paese, - ha detto Decaro - ma se continueremo a tenerci per mano, guardarci negli occhi e rispettarci, le cose migliori verranno da sole. Rispetto, ascolto, umanità: questa è l’opera pubblica più importante che un amministratore e una città possono costruire».
A LECCE VINCE IL CENTROSINISTRA CON CARLO SALVEMINI
A Lecce il candidato del centrosinistra, Carlo Salvemini, vince al primo turno superando di poco lo sbarramento del 50% dei voti: un risultato arrivato a tarda sera dopo un lungo pomeriggio trascorso inseguendo i dati che lo hanno sempre dato in vantaggio, sia pur di misura, sull'altro candidato. E, in effetti, Salvemini ha conquistato la fascia tricolore avendo la meglio sul suo diretto candidato di centrodestra, il coordinatore azzurro Erio Congedo (33%) e Adriana Poli Bortone al 9,6%. Baglivo, del M5S, si è fermato sotto il 5 percento dato che contrasta con il 19,6% ottenuto alle Europee nel capoluogo salentino. Chiude la cerchia dei candidati alla poltrona di primo cittadino, Mario Fiorella (Sinistra Comune) con l'1,44% mentre Mario Fiorella, di Sinistra Comune, ha avuto l'1,5 percento delle preferenze.
FOGGIA, BALLOTTAGGIO LANDELLA-CAVALIERE
Anche a Foggia, dove i candidati sono 5, si profila un secondo turno: sarà ballottaggio tra Franco Landela e Pippo Cavaliere. Il sindaco uscente Franco Landella (c.destra) in base ai primi dati provvisori, è avanti con oltre il 45% delle preferenze, seguito dall'avversario di Pippo Cavaliere (c.sinistra) che si attesta intorno al 35%, da Giovanni Quarato (M5S) 14,84%, Giuseppe Maniero 2,81% e Giuseppe Pertosa 2,13%.
POTENZA, SI ANDRÀ A BALLOTTAGGIO
Anche a Potenza si andrà al ballottaggio: in lizza per la poltrona di primo cittadino corrono Mario Guarente e Valerio Tramutoli. Sempre in base ai dati il candidato di centrodestra, Guarente primeggia con il 45.59% dei consensi, seguito da Valerio Tramutoli ("Basilicata possibile") con il 27,51%, da Bianca Andretta (Articolo uno-Mdp) per il centrosinistra al 18,49% e Marco Falconieri (M5S) al 6,87% e Giuseppe Ferraro (lista civica «Potenza nel cuore") all'1,54%.
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Commenti all'articolo
maxymas
28 Maggio 2019 - 09:39
"un lungo pomeriggio trascorso inseguendo i dati che lo hanno sempre dato in vantaggio,. sia pur di misura, sull'altro candidato." Cioè per voi il 51% contro il 33% si chiama vantaggio di misura?
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