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Puglia, la vita di una 13enne al tempo del Covid 19 : «Ridere con gli amici tramite il cell non è la stessa cosa»

 
Graziana Capurso

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Graziana Capurso

scuola, aula scolastica

La lettera di Giulia Anna che frequenta la terza media a Monte Sant'Angelo: «sono molto dispiaciuta di non rivedere più i miei compagni d’avventura tra i banchi di scuola»

Venerdì 08 Maggio 2020, 18:02

FOGGIA - La vita di un'adolescente al tempo del Coronavirus. Ecco come la descrive Giulia Anna una ragazzina di 13 anni di Monte Sant'Angelo che soffre per la mancanza della scuola e dei suoi amici. Il suo toccante pensiero ci è arrivato tramite mail: «Ho scritto delle considerazioni sull'emergenza attuale e ci tenevo a condividerle con voi, per non sentirmi così sola in questo momento difficile che tutti noi stiamo affrontando».

Ecco le sue parole:

L’anno 2020 sarà ricordato, purtroppo, come l’anno in cui il mondo ha dovuto affrontare quello che può essere considerato uno dei più grandi problemi del secolo. Tutto è iniziato in Cina al termine del 2019, quando un medico, che poi è deceduto, ha dato per primo l’allarme di una minaccia globale. Da allora in TV non si è parlato d’altro. Inizialmente il virus ha colpito fortemente solo la Cina, arrivando anche nel mio paese, dove non pensavamo mai che potesse arrivare. Il governo, secondo me, sta gestendo egregiamente l’emergenza: ha prescritto a tutti i cittadini di uscire solo in caso di necessità, ha chiuso le scuole, le università e qualsiasi attività non strettamente necessaria alla sopravvivenza degli Italiani. In questo momento, essendo iniziata da poco la fase 2, si sta discutendo sulla riapertura di molte aziende, precedentemente chiuse e alcune sono state già aperte.

Prendendo esempio dall’Italia, anche i governi delle altre nazioni hanno dato delle restrizioni ai loro cittadini, al fine di evitare altri contagi. In Italia, l’emergenza non è solo sanitaria. Molte attività sono state costrette a chiudere, quindi emergono anche molti danni economici: molte famiglie sono in difficoltà a causa del coronavirus e, seppure il governo le stia sostenendo con degli aiuti economici, queste fanno fatica ad avere una loro indipendenza economica e vivono sempre nell’incertezza, perché non sanno fino a quando durerà quest’incubo. L’istruzione è un altro settore fortemente colpito dal virus: le scuole sono state chiuse dall’inizio di marzo, creando delle problematiche alle famiglie meno abbienti e delle incertezze sul ritorno a scuola e sulle modalità di svolgimento degli esami. Fortunatamente, questo settore è mantenuto in piedi dalla buona volontà dei docenti, che ogni giorno si prodigano per garantire la continuità dell’istruzione, attraverso piattaforme online e videolezioni. In particolare, l’istituto “Vincenzo Amicarelli”, si è proposto come buon esempio, preoccupandosi di non escludere dall’istruzione neanche le famiglie che un computer non se lo possono permettere. Durante questa emergenza, eccetto pochissimi casi, ogni cittadino sta contribuendo alla sconfitta dell’epidemia.

I medici e gli infermieri, che sono in prima linea, si battono fortemente e con coraggio per guarire il maggior numero possibile di pazienti. Le altre categorie lavorative che restano attive contribuiscono con il loro lavoro a far andare avanti la nazione. Il resto dei cittadini, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, rispettando le regole, aiuta la nazione a fronteggiare l’emergenza.

Essendo un’adolescente, sto soffrendo molto il fatto di non poter ancora incontrare gli amici. Anche se li vedo spesso tramite le videochiamate, uno schermo non riesce a dare le stesse emozioni e le stesse risate che vivo normalmente con loro, magari davanti ad un tramonto o sorseggiando un drink in un locale. Sono terrorizzata dal fatto che l’emergenza potrebbe durare ancora a lungo, rovinandoci anche un’estate di meritato relax, ma sono certa che sarà fatto tutto il possibile per tornare alla normalità al più presto.

Sono sicura che quando usciremo dal tunnel apprezzeremo persino le cose più scontate della quotidianità: per esempio, andare a scuola non ci peserà più come prima, ma apprezzeremo il fatto di condividere del tempo con gli insegnanti e i compagni di classe. Frequentando la terza media, sono molto dispiaciuta del fatto che non rivedrò più i miei compagni d’avventura tra i banchi di scuola, in quello spazio, chiamato “classe”, che era diventato la nostra seconda casa.

Un esame in forma telematica non potrà mai rendere le stesse emozioni di un esame svolto in un’aula davanti ai professori, agli amici e ai parenti. Ciò che fa riflettere parecchio è che un semplice agente patogeno, visibile solo al microscopio elettronico e decine di volte più piccolo di una cellula umana, sta mettendo in ginocchio il mondo intero. In conclusione, si può affermare che, facendo dei sacrifici in questo periodo buio, si potranno evitare tanti morti e tanti contagi e si arriverà al più presto a vivere la ormai, tanto ambita vita quotidiana.

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