Accomunati dalla stessa grande passione per la scrittura oltre che per la lettura. Uniti da un unico lodevole scopo: sostenere i medici e gli operatori sanitari che lottano in prima linea contro il coronavirus. Nasce così «Penne in quarantena – Autori uniti per la speranza», l’iniziativa editoriale che ha unito tutte le regioni d’Italia, nata come una scommessa e divenuta una solida collaborazione letteraria tra 19 persone con l’intento di devolvere il ricavato alla Protezione Civile.
L’iniziativa scaturisce da una semplice email e qualche messaggio inviati da Martina Longhin, musicista per studio, scrittrice per passione. Lei dal Veneto ha chiamato a raccolta ben 13 autori che, senza esitare si sono messi subito a lavoro con la loro fantasia e la loro «penna».
Dal Veneto alla Puglia, dal Piemonte alla Campania, dalla Lombardia alla Toscana: scrittrici e scrittori (Daniela Abbatiello, Elena Andreotti, Maida Bovolenta, Walter Carettoni, Martina Longhin, Alice Marcotti, Sara Masvar, Valentina Morpurgo, Laura Pacchioni, Laura Parise, Stefano Ricchiuti, Mariella Strippoli e Francesca Tofanari) in men che si dica hanno inviato i loro racconti, unendo le loro forze.
Oltre a loro, hanno aderito al progetto anche due psicologi (Fabiola Pasetti e Matteo La Rovere), tre editor (Maria Sole Bramanti, Rita Pisanello e Cristina Tata), una grafica (Oliva Cordella): 19 «paladini» della scrittura scesi in campo contro il Covid-19 («19 Vs 19»).
«Diciannove persone che non si erano mai conosciute prima – spiega Martina Longhin - ma che il desiderio di poter dare un aiuto concreto ha unito. Tutti loro, appena sono stati contattati, hanno subito accettato con entusiasmo di partecipare a questo progetto, offrendo gratuitamente il loro tempo, la loro fantasia e la loro professionalità». Tutto ciò che incasseranno gli autori, l’editore, il distributore e i principali store online sarà devoluto.
Tra le scrittrici anche una pugliese, Mariella Strippoli di Corato, un’insegnante di ballo e di zumba, autrice di «Legati in un muto abbraccio», un libro che ha segnato il suo debutto letterario. «Non ho pensato due volte e subito ho aderito a questo gruppo letterario a fin di bene. “Penne in quarantena” è un libro che raccoglie tante storie nella storia, tanti autori che compongono un coro vario e armonico per illuminare con la giusta luce il buio della paura. Quella generata dall’ epidemia da coronavirus che ci sta mettendo a confronto con un nemico invisibile, che scatena ansie ancora più difficili da gestire. Con i nostri racconti, invece, vogliamo aiutare la speranza, chi sta lottando chi lotta per sconfiggere la malattia».