FOGGIA - La prima donna presidente della Crui, la conferenza dei rettori, si è diplomata al liceo Lanza nell’anno di grazia 1988, ha conseguito laurea alla Bocconi è poi trasmigrata attraverso varie esperienze accademico-professionali da Cambridge a Madrid, fino agli Stati Uniti. Giovanna Iannantuoni, 53 anni, orgogliosamente foggiana, economista specializzato in teoria dei giochi, si gode qualche ora di meritato riposo dopo aver stravinto la competizione elettorale concedendosi alle domande dei cronisti. «Soddisfatta è dir poco, sono assolutamente felice per com’è andata. Un’elezione ancor più significativa nel 60esimo anno della Crui. La prima donna dopo così tanto tempo, vorrà dire qualcosa?».
Il segno di discontinuità c’è tutto, ma è giusto chiederle in questo momento se una foggiana che vive da tanto tempo altrove ogni tanto presta attenzione alle notizie che arrivano dalla sua terra?
«La presto e dico anche di più: quando posso ritorno sempre con grande desiderio. Sono foggiana e lo dico con orgoglio. Ogni tanto ascolto notizie che non mi piacciono, ma non prenderò mai le distanze dalle proprie origini».
Foggia è anche tanto altro, oltre l’ondata criminale che l’attraversa.
«È soprattutto forza, capacità di venirne fuori, volontà. Mi sento foggiana per questo. Mi piacerebbe impostare questi criteri anche alla Crui. Abbiamo bisogno di un forte cambiamento, la nostra forza è la formazione, la capacità scientifica. Resilienza e innovazione le chiavi di volta per andare avanti. Auguro anche a Foggia di venirne fuori così».
Conosce la sindaca Episcopo?
«Le faccio gli auguri, la prima volta di una donna sindaco. Proprio come me. Mi sento partecipe di questa esperienza. Conosco bene anche la vostra Università, un’ottima università. E il rettore Lo Muzio».
Suo papà, l’indimenticato preside “Tonino” Iannantuoni cosa dice?
«È qui a Milano con me, mi aiuta a crescere mia figlia. È stato preside alla Ugo Foscolo, la sua apertura mentale è stata fondamentale per la mia formazione. Sono sua figlia in tutto e questo ancor oggi mi avvantaggia».
Lei è rettrice dell’università Bicocca, gloriosa istituzione pubblica lombarda, molto votata da colleghi del Sud.
«Ne sono molto felice, sono contenta per il risultato in sé ottenuto (vittoria schiacciante, 56 voti su 85: ndr). Vuol dire che c’è una forte idea di discontinuità e dunque una voglia di cambiamento. Mi auguro che tutto il paese voglia cogliere questa novità».