Martedì 09 Dicembre 2025 | 14:36

Le mani sul Foggia Calcio: 48enne rinviato a giudizio per le minacce al patron Nicola Canonico

Le mani sul Foggia Calcio: 48enne rinviato a giudizio per le minacce al patron Nicola Canonico

 
Redazione online

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Foggia calcio, il presidente Canonico lascia: «Regalo la squadra, le mie quote societarie gratis per chi le vuole»

Danilo Mustaccioli deve rispondere di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e diversi episodi di danneggiamenti. Il processo inizierà il 20 gennaio, altri tre imputati saranno giudicati in abbreviato

Martedì 09 Dicembre 2025, 13:15

Il gup del Tribunale di Bari Giuseppe Battista ha rinviato a giudizio il 48enne Danilo Mustaccioli, imputato nel procedimento sulle presunte minacce mafiose ai vertici del Foggia Calcio. Il processo inizierà dinanzi al Tribunale di Foggia il 20 gennaio. L’imputato risponde di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e diversi episodi di danneggiamenti, relativi al presunto tentativo della criminalità organizzata foggiana di estendere il proprio controllo sul Foggia Calcio (la società sportiva è sottoposta da maggio scorso alla misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria, primo caso in Italia). Nel procedimento il patron della società, l’imprenditore barese Nicola Canonico, il figlio Emanuele Canonico e la C.N. Holding s.r.l. (società proprietaria del club dauno) si sono costituiti parti civili.

Altri tre imputati, il pregiudicato 49enne Marco Lombardi, 49 anni, ritenuto vicino al clan Sinesi-Francavilla della Società foggiana e considerato dall’accusa l’istigatore degli atti intimidatori, con il 50enne Massimiliano Russo e il 48enne Fabio Delli Carri, hanno scelto il rito abbreviato. La discussione della Dda sulle loro posizioni è fissata per il 3 febbraio. Stando all’indagine coordinata dalla pm antimafia Bruna Manganelli, i quattro, tra giugno 2023 e maggio 2024, avrebbero messo in atto, a vario titolo e con diversi ruoli, una serie di atti intimidatori nei confronti della proprietà, con un ordigno sotto l’auto del figlio di Canonico, ma anche del capitano, del capo ultras e dei dirigenti della squadra.

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