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Un mare di... affetto per la bimba venuta da un paese (in)sicuro

 
paolo comentale

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paolo comentale

Un mare di... affetto per la bimba venuta da un paese (in)sicuro

È una storia che ci prende e ci commuove, scuote quel poco di umanità che ancora riusciamo a raccogliere

Venerdì 13 Dicembre 2024, 14:05

Ora, finalmente, la piccola Yasmine, dopo aver traversato l’orrore del mare in tempesta di notte, è approdata in un porto sicuro. Subito al suo arrivo è stata ricoperta da un mare d’affetto. È una storia che ci prende e ci commuove, scuote quel poco di umanità che ancora riusciamo a raccogliere accanto alle ultime briciole cadute sulle tovaglie dei nostri pranzi quotidiani davanti al televisore.

Una bambina, una vecchia barca tutta ruggine e ferro, prima adatta a pescare ora usata per la traversata di disperati dalle coste della Tunisia ai primi contrafforti della ricca Europa, due camere d’aria di camion alle quali appendere le ultime speranze di salvezza in caso di naufragio, questo lo stringato resoconto e questi gli ingredienti dell’ultimo dramma del mare che, ancora una volta, si presenta davanti i nostri occhi.

La storia ha un lieto fine, almeno per la protagonista, una bambina di 11 anni, unica sopravvissuta al naufragio. Yasmine è il suo nome e viene dalla Sierra Leone.

Conoscete la Sierra Leone? È un Paese del centro Africa dove la guerra è endemica. I bambini soldato imbracciano i kalashnikov anche a dieci anni. Spesso masticano chat, una droga a buon mercato, per vincere i morsi della fame. E sparare raffiche veloci senza pensare. L’economia è distrutta da una guerra perenne, l’aspettativa di vita media non raggiunge i 40 anni.

La piccola Yasmine, al contrario dei suoi coetanei, ha imbracciato le sue speranze e si è ritrovata con il fratello maggiore sull’ennesima carretta del mare. È l’unica dell’equipaggio che si è salvata.

All’arrivo a Lampedusa una coperta termica, una visita medica e un lungo sonno. Le cronache raccontano che la piccola era molto stanca. Comprensibile. Non sappiamo nulla sulla sua vita di migrante, ancor meno sappiamo dei suoi sogni in terra italiana.

Forse incubi, forse no. Forse, ce lo auguriamo, ha sognato i colori dell’isola appena scoperta, il giallo dei fiori, il verde delle foglie, l’azzurro del mare finalmente calmo. Colori delicati eppure divorano gli occhi in questo inverno ancora dolce che sprofonda nel Natale. È una favola?!

Non lo so. So che questa storia, nei tempi amarissimi che attraversiamo, può essere raccontata anche così:

«Un taxi del mare, contravvenendo alle leggi vigenti, ha raccolto un clandestino. Non sono pervenute notizie certe sulla sorte del resto dell’equipaggio partito dalla Tunisia, considerato Paese sicuro. La procura di Agrigento aprirà una indagine per omicidio colposo plurimo e favoreggiamento del reato di immigrazione clandestina. Si prevede la prossima notte senza sbarchi degni di nota. La borsa di Milano ha subito un lieve rialzo, l’indice MIB…». E le stelle stanno a guardare…

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