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Il Consiglio d’Europa? Sbaglia, ma il razzismo «striscia» anche da noi

 
Biagio Marzo

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Biagio Marzo

Il Consiglio d’Europa? Sbaglia, ma il razzismo «striscia» anche da noi

Evangelicamente parlando, ogni giorno la sua pena. Fatto sta che lo Stellone Italico non sta girando in modo giusto e, senz’altro, il compleanno del governo Meloni meritava di meglio

Giovedì 24 Ottobre 2024, 13:26

Evangelicamente parlando, ogni giorno la sua pena. Fatto sta che lo Stellone Italico non sta girando in modo giusto e, senz’altro, il compleanno del governo Meloni meritava di meglio. Il clima è tutti contro tutti. Mancava il report del Consiglio d’Europa, per dare all’Italia una immagine non linda e pinta. C’è l’attacco alla polizia da parte del Consiglio d’Europa e c’è l’ira delle toghe di essere criticate da alcuni esponenti della maggioranza sui rimpatri. Meno male che c’è il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, la cui missione, oramai, è quella di pompiere.

Sennonché è spuntata l’onta di razzismo sull’Italia, sulle nostre forze dell’ordine e su alcuni esponenti politici. Il j’accuse è stato lanciato dall’Ecri, organizzazione antirazzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa, nel suo ultimo report sull’Italia, con sede a Strasburgo, di cui fanno parte i ministri degli esteri di 46 Paesi e ben 306 parlamentari. Al suo interno, sono presenti diverse commissioni, tra cui c’è l’Ecri che svolge la funzione di osservatorio e di contrasto a ogni forma di razzismo, in Europa. Insomma, si interessa di quello etnico e di quello sessuale soprattutto. Tutto sommato, è molto autorevole.

L’Ecri vede come catalizzatore del razzismo la politica, il cui megafono sono i mass media che fanno il lavaggio del cervello all’opinione pubblica. In base al quale può essere indottrinata in modo che causi «un indebolimento dell’autonomia, una incapacità di pensare autonomamente».

Il focus si incentra sui soverchianti casi di «profilazione» nel corso dei controlli delle forze dell’ordine nei confronti della comunità dei rom e delle persone di origine africana. Nel report, precisiamo che non si parla del caso Albania, con tutte le polemiche che si sta trascinando dietro.

Davanti all’atto d’accusa del rapporto Ecri, non si salvano, schematizzando, né la destra né la sinistra. Vuoi che la prima ha delle componenti razziste vuoi che la seconda non ha avuto la forza per contrastarle. Per di più, non ha le carte in regola, - aggiungiamo noi -, per l’odio antisemita che alcune frange estremiste esprimono nelle manifestazioni a favore della Palestina, in cui si bruciano le bandiere di Israele. Al dunque, non si salva nessuno, salvo il Papa Francesco e la Chiesa in generale. Piaccia o no, in Italia, c’è un certo humus, una sorta di subcultura in cui attecchisce il razzismo. E, chiaramente, c’è la sottovalutazione del problema.

Ironia della sorte, a rafforzare le argomentazioni di Ecri, a Verona, un poliziotto aggredito con un coltello ha sparato all’aggressore: un giovane originario del Mali, datosi alle escandescenze. Questo caso non è rientrato nell’analisi, di sicuro, sono stati presi in considerazione i fatti di Pisa, avvenuti a febbraio us. Un certo numero di poliziotti sono indagati per il violento scontro con degli studenti. Nella fattispecie, bisogna capire chi ha iniziato a reagire all’aggressione: i poliziotti o gli studenti? Spetta alla magistratura stabilire la verità. A ben vedere, il report Ecri è stato diffuso il 22 ottobre di quest’anno e aggiornato nel mese di aprile, dopo otto anni dell’ultima ricerca. Guarda caso, l’Italia è diventata osservata speciale per il fatto dello scivolamento verso la xenofobia, così come per gli attacchi ai magistrati che decidono sui casi dell’immigrazione irregolare. Si badi che Ecri sottolinea che è in atto il rafforzamento di un certo razzismo istituzionale ed è un caso preoccupante.

Storicamente, sembra che ci sia, in Italia, una presenza di xenofobia, che non è altro un fiume carsico che, talvolta, emerge in modo insidioso. A conferma di ciò, il libro di Roberto Vannacci il Mondo alla rovescia ha influenzato, in modo negativo, l’Ecri, per il suo odio verso i «non normali», gli omosessuali e, nello stesso tempo, verso gli italiani di pelle nera. Per non parlare del fenomeno del bullismo, nei confronti dei ragazzi di colore, praticato nelle scuole, i cui casi non sono da sottovalutare.

La punta dell’iceberg fu il 1938, quando il fascismo varò le leggi razziali, mettendo l’Italia al carro del nazismo hitleriano. Allora al centro del problema c’era la lotta all’ebreo, oggi, alla luce della guerra in Medio oriente, il fiume carsico antisemita è emerso, in qualche modo di nuovo. Il report di ciò non parla, soffermandosi, invece, con forzature evidenti, sulla repressione delle forze dell’ordine sui immigrati di origine africana e sui rom. Niente a che fare con la repressione del G8 di Genova, luglio 2001, in cui sono stati condannati dei funzionari delle forze dell’ordine per aver ordinato dei veri e propri pestaggi durante l’evento. Nelle manifestazioni di questi anni, non abbiamo visto le forze dell’ordine in atti violenti tali da paragonarli a quelli di Genoa, in cui in un incidente perse la vita Carlo Giuliani e, successivamente, la polizia irruppe violentemente, in una scuola, pestando attivisti, giornalisti e studenti. Dopo la vicenda del G8 di Genova, non ci sono stati casi in cui le forze dell’ordine si sono caratterizzate con comportamenti non consoni alla legalità, con cariche violente e aggressive. Per dirla tutta, è servita la lezione di Genova, non più forze dell’ordine impreparate a quel tipo di manifestazione di massa. Anzi tutt’altro, sono preparate ad hoc e difficilmente perdono la testa con delle cariche, fuori della legalità.

Dunque, ci sembra strano quello che scrive il report dell’Ecri. Ragion per cui, ha fatto bene il Presidente della Repubblica a esprimere la sua vicinanza alla forze dell’ordine e la Presidente del consiglio a meravigliarsi del giudizio negativo dell’organismo europeo.

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