Sabato 06 Settembre 2025 | 15:14

Task force occupazione: altro che «dieci anni», ecco la vera (e lunga) storia

 
Federico Pirro

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Federico Pirro

Task force occupazione: altro che «dieci anni», ecco la vera (e lunga) storia

Era un’azione che si affiancava con precisione e diretta conoscenza dei contesti territoriali a quella delle Direzioni dei Ministeri impegnati a loro volta nella valutazione degli investimenti proposti ai fini della erogazione degli incentivi di competenza governativa

Mercoledì 09 Ottobre 2024, 13:59

Nei giorni scorsi si è svolto in Fiera un seminario sulle crisi di impresa organizzato dalla Regione, cui hanno partecipato fra gli altri l’Assessora regionale Serena Triggiani che ha la relativa delega per occuparsene, e Leo Caroli coordinatore del Sepac, il Comitato di monitoraggio delle crisi aziendali, più noto come la «Task force per l’occupazione». L’iniziativa, stando alle cronache della stampa, è stata di grande interesse, perché quotidianamente Assessorato e Sepac sono impegnati nel fronteggiare situazioni di difficoltà in cui versano spesso talune aziende, di cui si punta a salvaguardare l’occupazione, riattivandone quando possibile anche i cicli produttivi e conservandone o rinnovandone gli assetti societari, alla luce delle nuove normative naturalmente dialogando con vari Ministeri, dal Mimit a quello del lavoro.

Ma nel corso dei lavori sono emerse alcune vistose omissioni da parte di chi, come ad esempio l’Assessora Triggiani, ha dichiarato che la Task force è un organo di cui la Regione si avvale da una decina d’anni: affermazione del tutto destituita di fondamento storico, perché vorremmo ricordare alla dott.ssa Triggiani - ed anche all’amico Caroli che forse l’ha dimenticato - che la Task force per l’occupazione esiste alla Regione Puglia sin dal settembre del 1995, istituita su proposta del sottoscritto dall’allora neo Presidente Prof. Salvatore Distaso, che era affiancato da Raffaele Fitto come Vicepresidente.

Quella Task force era costituita solo da tre componenti, ovvero da chi scrive, dal dott. Aurelio Valente e dal dott. L’Arab che lavorarono, è bene ricordarlo, a titolo gratuito perché la Regione era impegnata con il Governo Dini in un percorso di consolidamento dell’esposizione debitoria ereditata dalla nuova maggioranza di centro-destra, vincitrice delle elezioni nella primavera di quell’anno, e non era pertanto in condizione sia di aumentare i componenti del nuovo organismo e sia di retribuirli.

Quella Task force venne subito impegnata sin dal suo insediamento, proseguendo poi il suo lavoro negli anni successivi sino al giugno del 2000, su vertenze di particolare complessità e gravità, da quella della Calabrese - che stava toccando il suo apice proprio nell’estate del ‘95 - a quella della Breda Fucine meridionali, da quella della Ceramica Tognana a Monopoli, a quella della Filosud ad Ascoli Satriano, dalla Vianini di Grumo, a quella di un sito dell’industria chimica a Brindisi, da quella della Alco a quella della società che poi sarebbe diventata l’attuale Thermocold nella zona industriale di Bari.

Ma furono numerose altre quelle con le quali fummo chiamati a misurarci, rispondendo sempre con tempestività alle sollecitazioni dei sindacati, anzi in molti casi prevenendole, grazie spesso alla lettura di quanto veniva riportato sulla stampa locale nel merito di singole situazioni di crisi.

Si dialogava, certo, con i Ministri dell’allora Governo Prodi prima e D’Alema e poi con la Task force nazionale guidata dall’on. Borghini; ma ci si sforzava a livello locale di formulare sempre proposte di merito per focalizzare e affrontare al meglio le singole situazioni aziendali, in modo tale da contribuire costruttivamente nei limiti del possibile alla loro soluzione.

Ma un altro versante del nostro impegno fu rappresentato su esplicita richiesta dell’Ufficio di Presidenza della Giunta regionale dall’accompagnamento tecnico, richiesto in particolare dai nuovi investimenti che nel quinquennio 1995-2000 giunsero in Puglia e cioè quelli di Getrag, Bosch, Eds, Edison (centrale di Candela), Sural, Bilfingher&Bergher, etc.

Era un’azione che si affiancava con precisione e diretta conoscenza dei contesti territoriali a quella delle Direzioni dei Ministeri impegnati a loro volta nella valutazione degli investimenti proposti ai fini della erogazione degli incentivi di competenza governativa, come i contratti di programma di cui in quegli anni la Regione non disponeva, limitandosi a finanziamenti per la formazione professionale che, comunque, furono ingenti sia nel caso della Getrag e sia della Bosch. Si ricorda poi ancora oggi una vasta aneddotica su vari episodi che costellarono all’epoca i rapporti fra lo staff tecnico regionale e diversi dirigenti ministeriali.

Ora di questo lavoro intenso e appassionato vi sono tracce imponenti sulla stampa locale dell’epoca, su testate come La Gazzetta del Mezzogiorno, il quotidiano Puglia, Il Quotidiano di Bari, Bari Sera, il Corriere del Giorno di Taranto che riportavano sempre con grande rilievo le attività, gli impegni e i risultati conseguiti dalla Task force regionale; e gli articoli delle varie testate erano raccolti ogni giorno dal dott. Felice Laudadio che curava le rassegne stampa per la Presidenza della Giunta. Di questo materiale a stampa esiste anche un’ampia documentazione presso l’archivio del Cesdim-Centro Studi e documentazione sull’industria nel Mezzogiorno, istituito su mia iniziativa presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

L’esperienza della Task force creata dal Presidente Distaso venne poi proseguita dal Presidente Fitto che chiamò a farne parte fra gli altri la dott.ssa Daniela Mazzucca e il sott. Antonio Corvino.

Eletto poi al governo della Regione, l’on. Vendola rilanciò la task force su basi numeriche più ampie e il sottoscritto venne chiamato nuovamente a farne parte nel 2007, conservando poi tale incarico sino al 2016.

Pertanto suggeriremmo alla Assessora Triggiani di documentarsi sulla storia vera di questo organismo e a Leo Caroli di non dimenticare il lavoro di chi lo ha preceduto.

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