«La Guerra è sempre un’assurdità. Non si ceda alla logica delle armi e del riarmo. La Pace non si costruisce mai con le armi, ma tendendo le mani e aprendo i cuori».
A parlare di pace, ormai, è rimasto solo il vecchio Papa: stanco, indebolito dalla vecchiaia ma Francesco non si risparmia. Pronunciando, nell’Angelus della Domenica di Pasqua, un discorso che l’Unità definisce «un manifesto politico». Già, la Politica. Il Ministro della Difesa Crosetto e il ministro degli Esteri Tajani invitano il presidente polacco Tusk, a smorzare i toni sull’Ucraina (magari riuscissero anche a smorzare un poco gli abbracci della Presidente del Consiglio al presidente ucraino, amico sino a quando non gli viene negato l’invio di armi sempre più temibili e pericolose per la tensione che si innalza). Il quale Tusk , piuttosto che parlare di pace, avverte che la guerra è alle porte (come se fosse inevitabile, e non lo è mai) e che bisogna spendere il più possibile per armarci.
L’Ue, a suo parere, non è pronta poiché non ancora sufficientemente armata (e nessuna istituzione Ue che si preoccupi di censurarlo). Perché, sappiamo bene, i venti di guerra soffiano sempre più forti: in risposta alle minacce di Putin decine di migliaia di soldati Nato si stanno dispiegando ad Est per proteggere i confini polacchi (chissà quanti figli nostri). E non è una missione di pace.
Il Papa ricorda tutte le guerre che affliggono il mondo ponendo ripetutamente la domanda «Perché». «Perché» nessuno parla, si attiva, opera per la Pace, tra i Potenti del mondo e tra coloro che potendo, invece, si dividono in squadre faziose ? Forse perché in questo mondo sull’orlo del baratro (ma ci si può sempre ritrarre) la guerra è un gigantesco affare: nel 2022 sono stati spesi ben 2,2 trilioni di dollari in armi. Forse «perché», come scrive il Wall Street Journal accade che, della montagna di dollari dati da Washington a Kiev dal 24 febbraio 2022 sia già tornato indietro nelle casse dell’industria statunitense delle armi, ben il 64% ? «Perché», nel Medio Oriente si risponde all’Orrore con l’Orrore? «Perché» manca, tra le Nazioni del mondo, la volontà di realizzare la Pace o la memoria di quanto accaduto nella disastrosa, tragica seconda Guerra Mondiale? «Perché» i bambini uccisi, le famiglie straziate, i civili colpiti, come se nulla l’umanità avesse imparato dal passato? «Perché» la Ue sta disattendendo all’ideale di pace e collaborazione per le quali è stata fondata, consentendo al presidente polacco di parlare di guerra alle porte, di periodo prebellico: cioè di mandare al macello i ragazzi europei. Figli, come accade in tutte le guerre, i di coloro che la guerra non la vogliono e non la dichiarano ma la subiscono? Ora: ci si vuole far credere, come nell’esperimento della rana bollita - cuocendoci a fuoco lento, fino a quando non avremo più la forza di reagire, passo dopo passo- che la guerra sia un passaggio inevitabile. E che quelle porte chiuse all’inferno evocate dal polacco, non reggeranno a lungo. Sappiamo, vogliamo sperarlo con tutte le forze della ragione, che non è così: c’è sempre un passo indietro che si può compiere. C’è sempre una trattativa di pace che si può avviare. «Tendendo le mani, aprendo i cuori» come dice Papa Francesco. Sappiamo bene, anche, che dopo quel maledetto passaggio, non c’è futuro. E si deve difenderlo, ad ogni costo, quel futuro.