Sabato 06 Settembre 2025 | 23:32

Se l’oracolo artificiale «promuove» i bilanci del settore alimentare

 
Nicola Didonna

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Nicola Didonna

Se l’oracolo artificiale «promuove» i bilanci del settore alimentare

Conoscere in anticipo gli accadimenti è sempre stato visto come un vantaggio competitivo. E poco o nulla è cambiato in quasi tremila anni: ieri ci si rivolgeva all’oracolo, oggi c’è l’Intelligenza Artificiale (IA).

Sabato 02 Marzo 2024, 13:00

«Conosci te stesso» recitava la frase incisa nella pietra del tempio dell’Oracolo di Delfi nell’antica Grecia dove i fedeli interrogavano speranzosi il dio Apollo. Perché conoscere in anticipo gli accadimenti è sempre stato visto come un vantaggio competitivo. E poco o nulla è cambiato in quasi tremila anni, solo che ieri ci si rivolgeva all’oracolo, oggi c’è l’Intelligenza Artificiale (IA).

Con lo stesso fine ma con mezzi scientifici e non affidati al caso, Modefinance, start up fintech italiana partner di Fidit e agenzia di rating certificata Esma, ha appena pubblicato il «report Pmi 2023», che include anche un approfondimento sulle imprese del settore alimentare italiano. Si dirà: siamo a marzo 2024, a cosa serve stimare il 2023? È ormai acqua passata. Invece no. Infatti i bilanci 2023, nella migliore delle ipotesi saranno pubblicamente disponibili nella seconda metà del 2024. Troppo tardi per chi, come banche e intermediari finanziari, devono assumere decisioni oggi. E allora alla Sacerdotessa Pizia di Delfi si sostituisce l’IA con il suo modello di Nowcasting, che in realtà è un neologismo frutto di una crasi fra due sostantivi inglesi: «previsione» (forecasting) e «attuale» (now).

Grazie ai dati delle fatture emesse dalle imprese di un determinato settore, opportunamente aggregati e resi anonimi, Modefinance riesce a prevedere il futuro prossimo analizzando l’andamento del settore mese per mese e stimando la variazione percentuale annuale del fatturato. Così è possibile stimare i bilanci futuri delle imprese con mesi di anticipo rispetto al loro effettivo deposito.

Partendo dall’analisi del 2022, questo straordinario algoritmo è capace non solo di analizzare l’andamento del volume di attività economica nel 2023, ma soprattutto, e questa è una vera e propria rivoluzione, offre anche una idea dell’evoluzione del merito creditizio delle imprese nel 2024, molti mesi prima che i bilanci 2023 vengano depositati. Nello specifico l’analisi ha interessato 97 mila Pmi di diversi settori, quelle piccole e medie con fatturati compresi fra 2 e 50 milioni e con dipendenti fra 10 e 250, escludendo le microimprese.

Il 2022 in generale è stato un anno nato male ma finito bene per le imprese. È vero, la guerra in Ucraina con il conseguente aumento dei costi delle materie prime e dell’energia ha sostanzialmente determinato un aumento dei costi di produzione ma paradossalmente anche del fatturato, tant’è vero che sono aumentate le imprese che hanno chiuso i propri bilanci in utile. In pratica nel 2022 si è lavorato in un clima più̀ difficile ma i margini di utili si sono mantenuti su livelli adeguati.

Ovviamente tutti gli indicatori aziendali ne hanno tratto beneficio in termini di maggiore redditività, liquidità, solvibilità e affidabilità del settore con indebitamenti decrescenti.

E il 2023 appena terminato, con la crescita dell’inflazione e la stretta del credito, come sarà andato alle imprese del settore alimentare? Ce lo dice l’IA di Nowcasting, le cui previsioni hanno riscontrato una ulteriore crescita del settore alimentare, sebbene con una variazione più contenuta rispetto al +12% del 2022 e con tendenza alla concentrazione delle imprese a favore di quelle più grandi che assorbono più manodopera. La crescita del settore appare costante nel triennio 21/23, grazie alla spinta dell’export e sebbene caratterizzata da un andamento spiccatamente stagionale che vede costantemente il punto di basso nei primi 2 mesi dell’anno e il picco a dicembre. I rating del settore nel 2023 si confermano sostanzialmente stabili per l’87% delle imprese e con il 6% in miglioramento e il 5% in peggioramento. In sintesi il settore alimentare sembra aver appena chiuso un altro anno soddisfacente e si prepara ad affrontare il 2024 con una buona dose di resilienza.

Il conto, ancora una volta, lo pagheranno i consumatori e in particolare le classi meno abbienti e più deboli che hanno già imparato a spingere un carrello della spesa sempre meno pieno e sempre più costoso. A loro non resta che sperare che il proprio potere di acquisto sia finalmente concretamente tutelato dalla filiera produttori/distributori dopo aver assistito al fallimento di roboanti annunci di «carrelli tricolore». Questo è quanto prevede l’oracolo dei nostri tempi, l’Intelligenza Artificiale; ora la parola passa ai bilanci, quelli veri. Gli intermediari finanziari sono avvisati: possono fidarsi del settore, salvo prova contraria.

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