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Ma tra i nostri diritti c’è quello di abitare la Città della Conoscenza

 
Antonio Derinaldis

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Antonio Derinaldis

Ma tra i nostri diritti c’è quello di abitare la Città della Conoscenza

Il sistema delle città, delle periferie, dei territori è strettamente «correlato» ai centri del sapere, dell’università, della ricerca, della conoscenza.

Lunedì 16 Ottobre 2023, 14:00

La Laudato Si ci ricorda che la «natura è la società che la abita» e come tale la difesa della casa comune è l’inizio di una nuova missione, quella che l’economista Marianna Mazzuccato dell’University College of London chiama mission economy. Quale ulteriore proposta possibile?

Aspetti di alfabetizzazione digitale e sociale. Rigenerare in chiave socio culturale i borghi e le periferie urbane attraverso la promozione della partecipazione civica alla cultura e alle infrastrutture digitali locali. Favorire l’alfabetizzazione digitale per ridurre le diseguaglianze «abilitative» e promuovere la formazione digitale e l’interazione per essa tra educazione, università, ricerca, impresa, parti sociali, società civile e cittadini. Il programma di alfabetizzazione digitale può essere orientato a tutti i cittadini e a tutte le età per ridurre le «diseguaglianze digitali» e di accesso alla rete, in completa linea con l’Obiettivo 4 e l’Obiettivo 11 dell’Agenda ONU 2030 SDGs riportando il tutto sul piano territoriale ed urbano. È un’alleanza strategica, come sostiene Stiglitz, per la «creazione della società della conoscenza». Una coalizione larga tra territori, istituzioni, sensibilità, ponti intra e intergenerazionali, cittadini, lavoratrici e lavoratori, giovani e anziani, con un ruolo centrale determinante degli enti locali, parti sociali, società civile e strutture del sapere e della ricerca dell’innovazione al servizio della persona. Le missioni e le componenti che articolano il Next Generation Italia sono le sfide del nostro tempo ma anche del nostro domani.

Una «terza missione» della conoscenza che si articola, si organizza, si struttura, si «missionizza», diviene «oltre» superando la neo crisi centrata sulla persona ma rimettendo al centro la persona medesima. «Il movimento delle persone» sarà quello che sarà chiamato a «ri-pensare» alla transizione da un’Agenda che mentre riduce le disuguaglianze, ne entra in un’altra, quella «umana per l’inclusione».

Il sistema delle città, delle periferie, dei territori è strettamente «correlato» ai centri del sapere, dell’università, della ricerca, della conoscenza. La terza missione della conoscenza, per diventare autenticamente «oltre» dovrà procedere nell’individuazione del superamento delle disuguaglianze sociali. Qui si sviluppa l’idea di un nuovo umanesimo urbano, cioè l’affermazione del «Diritto alla Città» universalmente inteso come diritto acquisito e anche nella creazione e rivendicazione del «Diritto alla Città della Conoscenza».

È un’alleanza per il sapere tra enti locali, università, enti di ricerca, imprese, parti sociali, partiti, società civile, enti del terzo settore, cittadini. È l’applicazione dell’Agenda ONU 2030. Significa che i sistemi del sapere e dell’università non sono soltanto «parte della città e delle periferie» ma sono «dentro la comunità che contiene la città e le periferie», generatrice della società della persona. «Vi invito a riconoscere che tante aggregazioni e organizzazioni della società civile aiutano a compensare le debolezze della Comunità internazionale, la sua mancanza di coordinamento in situazioni complesse, la sua carenza di attenzione rispetto ai diritti umani» (Papa Francesco, dalla Laudate Deum).

È il tempo dell’umanesimo dell’impegno che vede nel Mezzogiorno centralità e riscatto di un’intera comunità.

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