Verrebbe da dire, per una riflessione prima di lasciarsi per le «meritate vacanze», beh che si dice in giro circa le scadenze politiche dal prossimo autunno in avanti? C’è una sorta di tacita ricerca di posizionamenti personali per ritagliarsi un piccolo posto non certo al sole visto l’andazzo meteorologico ma sicuramente sotto un ombrello per una generica forma di presenza o di certificazione di esistenza in vita. Non c’è dubbio che il pollaio è vivace ma sempre in assenza di galli e tutti siamo convinti che senza quel canto non sorge alcun Sole.
Ma ancora a Bari in primis ed in Puglia in secundis non esce niente... Non si può dire che manchino gli spunti e d’altro canto solo l’analisi di come si è ridotta la Sinistra dovrebbe scatenare opinionisti di ogni genere e grado per riempire Master con obbligo di frequenza e rilascio di certificati ECM. È in gioco la sopravvivenza di un dibattito molto utile alla crescita di una vera classe dirigente di ogni provenienza: il confronto fa bene a tutti.
Riesumando il concetto di «dibattito argomentativo» orientato in politica servirebbe senza dubbio allo sviluppo di molte competenze ma presuppone due posizioni contrapposte ma di pari dignità e consistenza. È questo il momento giusto specie per il nostro territorio: ci sono scadenze che meritano di essere interpretate e da chi poi deve illuminare un lungo percorso non si può lasciare spazio a disastrose spinte emotive dell’ultima ora!
Chi c’è deve esserci in tutta la sua pienezza umana e culturale chi non c’è, perché non riesce a formulare un pensiero con soggetto predicato e complemento, si strutturi o si aggreghi da qualche parte. Non si può sperare che, con qualche innesto o anche con un trapianto d’organi, si modifichi un patrimonio genetico usurato o peggio si perpetuino quei pollai che vediamo in tutti i talk-show pieni di livore, amarezza e inconcludenti presenze per ore e ore nelle nostre televisioni.
Aboliamo per piacere la vivisezione delle tematiche e potenziamo la sintesi in maniera che tutta la «cultura» nel senso più ampio del termine senza alcuna divisione di censo possa scrivere i sottotitoli di un ampio dibattito a tesi sicuramente contrapposte.
Un tema che divide è sicuramente molto utile ma sia coinvolgente e stimoli ampi interessi. Alla sinistra non basta passare da un segretario all’altro magari da uno con cognome «piatto» ad un’altra con cognome a «bollicine» ora è tempo di rivoluzione digitale, di studi sull’ambiente da regolamentare e non subire e bisogna dar voce e capire il linguaggio di chi arriva con lo striscione «non ci hanno visto arrivare».
Alla fine sarebbe utile crescere insieme e poi la certezza: il cittadino lo sa dire «vinca il migliore»!