Martedì 09 Settembre 2025 | 18:25

Quei soldi al film di Maresco che (non) parla della Puglia: finanziato con 40mila euro da Afc, girato in Sicilia

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Quei soldi al film di Maresco che (non) parla della Puglia: finanziato con 40mila euro da Afc, girato in Sicilia

Nella sceneggiatura nessun riferimento alla terra di Bene. La «prima» a Venezia: alla proiezione ha partecipato il dg di Film Commission ma non la presidente Tosto

Martedì 09 Settembre 2025, 12:00

12:56

Della Puglia non c’è nemmeno l’ombra. Di più: «Un film fatto per Bene», la pellicola del regista siciliano Franco Maresco che ha ottenuto 40mila euro di contributo dalla Apulia Film Commission, in realtà è solo tangenzialmente incentrato su Carmelo Bene, il vulcanico artista di Campi Salentina scomparso nel 2002. Nei titoli di testa, non a caso, c’è una dedica a Goffredo Fofi, il critico cinematografico morto a luglio: un segno, dice chi ha familiarità con il mondo del cinema, che Maresco abbia in realtà inteso parlare più che altro di se stesso e della sua storia di regista tenuto sempre ai margini.

Eppure, violando i suoi stessi regolamenti (che consentono di finanziare solo le pellicole girate in Puglia), la Apulia Film Commission ha erogato 39.999 euro al distributore Lucky Red. Con l’impegno appunto a «garantire all’interno della sceneggiatura e quindi del film sulla figura del signor Carmelo Bene rimandi e menzioni esplicite sull’origine territoriale e regionale del signor Bene». Rimandi e menzioni che però non ci sono: il film, divertente nello stile tipico del regista siciliano, racconta infatti della «scomparsa» di Maresco dopo che che le riprese del suo biopic su Bene si sono interrotte per via di un incidente. E l’unico - l’unico - riferimento geografico alla Puglia nella sceneggiatura è quando viene citato San Giuseppe da Copertino, patrono di Osimo. Un po’ poco.

Con la concessione del contributo il distributore si era impegnato anche a «garantire l’invito alla prima del film a 4 rappresentanti della Fondazione Afc e della Regione Puglia». La proiezione si è tenuta venerdì sera durante il festival di Venezia (il film era in concorso) e si è conclusa tra gli applausi. Tra il pubblico della prima c’era il direttore generale di Apulia Film Commission, Antonio Parente, che ha firmato l’affidamento diretto del contributo (Afc ha pubblicato sui social il video girato da Parente durante la prima), ma non la presidente Annamaria Tosto, pure presente a Venezia: ha partecipato all’incontro «Cinema in Puglia. Funding, Opportunities e Bifest» in cui sono stati illustrati alcuni strumenti di incentivazione, ma anche alla presentazione della serie «Un prophète» che è stata girata in Puglia. Una assenza singolare, quella della Tosto, ma forse non casuale.

Non si capisce, insomma, per quale motivo Afc abbia inteso forzare le regole e creare un pericolosissimo precedente per finanziare una pellicola che non è stata girata in Puglia (vincolo statutario della fondazione per accedere ai soldi pubblici del Film Fund), ma che nemmeno contiene riferimenti alla Puglia come invece aveva spiegato Parente, annunciando che il film sarebbe stato «strumento di promozione» del territorio pugliese. Una operazione talmente importante al punto da essere sostenuta con i soldi del bilancio autonomo della Fondazione, quelli - messi dalla Regione e dai Comuni soci - che servono a garantirne il funzionamento.

Il film di Maresco, che è stato sostenuto anche dalla Sicilia Film Commission e dal ministero della Cultura, è uscito venerdì in 42 copie. Ma nonostante il contributo che Afc ha dato al distributore, il film è solo in due sale pugliesi (lo Splendor a Bari e L’altrocinema a Foggia, mentre non è uscito in Salento) dove ha incassato 852 euro (fino a domenica) di cui la metà pagati dal ministero nell’ambito della campagna «Cinema Revolution». Le critiche uscite in questi giorni sono positive, ma i risultati del botteghino sono una variabile indipendente. «Un film oggi non si nega a nessuno», dice Maresco a un certo punto della narrazione: potrebbe essere il nuovo motto della Apulia Film Commission.

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