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Cabina di regia sul Pnrr affinché la Puglia affronti compatta la sfida

 
Antonio Castellucci

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Antonio Castellucci

Cabina di regia sul Pnrr affinché la Puglia affronti compatta la sfida

In diverse occasioni, in aggiunta a valutazioni di economisti a volte anche contrastanti, il nostro in alcuni casi è sembrato essere un Paese in cui si navigasse a vista

Venerdì 21 Aprile 2023, 13:24

Sono ormai settimane che sembra di viaggiare nelle turbolenti acque di Scilla e Cariddi, tra inflazione, aumento dei prezzi del carello della spesa e bilanci familiari in crisi ma, nonostante tutto, il Pil cresce oltre le attese così come un’occupazione seppure con qualità e retribuzioni non sempre adeguati; il tutto però con tassi di interessi in aumento e con inevitabili conseguenze e ricadute sugli oneri del debito pubblico.

In diverse occasioni, in aggiunta a valutazioni di economisti a volte anche contrastanti, il nostro in alcuni casi è sembrato essere un Paese in cui si navigasse a vista.

Nel frattempo incombe la riforma del patto di stabilità e soprattutto la questione PNRR, con tutte le loro criticità, che non sono da trascurare e che secondo lo stesso Documento di Economia e Finanza (DEF) nei prossimi anni se non c’è un’accelerazione, lo stesso Piano, potrebbe incidere meno di quanto auspicato. Eppure, come più volte ribadito dalla Cisl resta una opportunità straordinaria e unica da cogliere, in particolare per rilanciare il Paese e finalmente il Mezzogiorno con tutti i suoi settori produttivi e l’occupazione di giovani e donne. Nei prossimi due anni lo stesso Documento di Economia e Finanza prevede una crescita più bassa rispetto al +1,8/1,5%, e soprattutto un taglio della crescita aggiuntiva attribuita al Pnrr, forse addirittura un dimezzamento del +0,9% previsto nel 2022. Si alzano intanto, i toni sulle diverse responsabilità tra governi Conte 2, Draghi ed ora Meloni, tra Regioni e Governo, tra Comuni e Regioni e, ovviamente, tra centrodestra, centrosinistra, terzo polo; mentre se non facciamo attenzione le speranze di sviluppo innescate dai 200 miliardi di euro circa di fondi del Pnrr, di cui  una parte consistente  al Sud, potrebbero allontanarsi. Polemiche queste, in alcuni momenti pretestuose e ideologiche, che non fanno bene a nessuno, in particolare al Mezzogiorno.  In questo contesto, quanto mai complesso, da subito il Governo deve riattivare il confronto, come sostiene il nostro leader Luigi Sbarra, per affrontare le priorità, in tema di previdenza e pensioni,  sicurezza e salute sul lavoro, investimenti nella Pubblica Amministrazione, mercato del lavoro, politica industriale e energetica, sanità, fisco, e una decisa accelerazione sull’attuazione del Pnrr, quale prospettiva concreta per rilanciare sviluppo e crescita. Priorità queste che hanno valore sia a livello nazionale che regionale e territoriale.

Problemi inoltre, a cominciare per esempio dalle carenze di personale negli enti locali, che la Cisl pugliese, aveva segnalato agli interlocutori politici locali, a partire da due anni fa con le iniziative del PNRR in chiave Puglia, sollecitando una capacità di fare sistema e programmazione condivisa che purtroppo non si è voluta o potuta percorrere. Da tempo noi pensiamo ad un Patto sociale regionale ma che nei fatti, nonostante la costituzione di una cabina di regia Pnrr Puglia l’8 marzo 2021, non si è arrivati ad una attività di confronto costante. In questi mesi abbiamo parlato con i nostri associati e cittadini, e avviato un confronto serrato con diversi assessori regionali sulle singole missioni del PNRR convinti che specie in questa fase servisse parlarsi di più e cercare soluzioni praticabili anziché lanciare solo slogan ad effetto, anche perché non spendere le risorse del Pnrr destinate in Puglia, alla fine potrebbe significare solo una sconfitta per la politica e la classe dirigente locale, ma soprattutto far perdere i cittadini. Ribadiamo che occorre ripartire dal dialogo e dalla coesione sociale, mettendo da parte i personalismi. Non è comunque il tempo dello sconforto, i fondi per il PNRR, assieme alle due Zes, che interessano la nostra regione e che finalmente, quest’ultime, sembrano decollare grazie al lavoro dei commissari, chiede un cambio di passo, un forte senso di responsabilità comune, una unità di intenti e non polemiche, per esempio tra Governo e Regione, per realizzare quanto previsto, trovando al contrario soluzioni concrete, forme di concertazione e partecipazione senza attendere le eventuali o possibili modifiche che potrebbero essere varate a Bruxelles. Sulla partita del PNRR almeno in Puglia con la sua dote di circa sei miliardi di euro da spendere di cui quasi la metà ai Comuni, non si può giocare tra squadre avversarie, perché alla fine si finisce per vincere o perdere comunque insieme. Il che non vuol dire non evidenziare problemi, ritardi, correzioni possibili, ma avere chiaro il concetto che un eventuale naufragio sugli scogli di Scilla o di Cariddi, comunque rimarrebbe un naufragio per tutti.

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