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«Cirasola era un vulcano di idee. Nei suoi film talento e poesia»

 
Nicola Morisco

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Nicola Morisco

«Cirasola era un vulcano di idee. Nei suoi film talento e poesia»

I ricordi di Mezzapesa, Sassanelli e Rossini. Con lui scompare un riferimento culturale

Martedì 04 Aprile 2023, 13:00

La prematura scomparsa del regista e attore Nico Cirasola, lascia un vuoto incolmabile in Puglia. Con i suoi film, ha saputo raccontare storie che hanno quasi sempre avuto la regione come comune denominatore. Sono tanti i ricordi che affiorano in molti che lo hanno conosciuto e, soprattutto, che hanno lavorato con lui in questi anni. Per riassumere e descrivere l’uomo, il regista e l’artista Cirasola, abbiamo chiesto ad alcuni artisti che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, di raccontarci chi era e cosa ha rappresentato Nico per il cinema pugliese, a iniziare dal giovane e affermato regista Pippo Mezzapesa, del qual ricordiamo l’ultimo film Ti mangio il cuore. «Nico è stato un visionario, che ci ha raccontato con i suoi occhi in maniera molto personale la nostra terra. A lui devo la mia prima volta a Cinecittà, mi fece entrare e mi aiutò a finalizzare il primo cortometraggio Zinanà. A lui devo tanto, è sempre stato molto generoso nei confronti delle nuove generazioni di ragazzi che si affacciavano alla settima arte. Sicuramente è stato un precursore e ha avuto un dono che non è molto comune: la generosità».

Per l’attore e regista Paolo Sassanelli, che dall’8 maggio sarà su Rai 1 insieme con Alessio Boni nella fiction Il metodo Fenoglio, tratto dai romanzi di Gianrico Carofiglio, la notizia della perdita di Cirasola è stata sconvolgente. «Ci siamo incontrati qualche giorno fa a Gioia del Colle, era venuto a vedere il nostro spettacolo in teatro. L’ho visto un po’ stanco, affaticato, però Nico era una persona che si sbatteva molto. È stato come un fulmine a ciel sereno per noi, purtroppo dobbiamo fare sempre i conti con questi eventi. Perdiamo un amico, una persona divertente e deliziosa, stare a cena con lui era come ripassare la storia di Bari e del cinema, perché aveva tante cosa da raccontare, aneddoti vicende capiate a lui o di sua conoscenza». Poi, Sassanelli racconta il fondamentale apporto che Cirasola ha rappresentato per tutto coloro che hanno visto nella Settima Arte il proprio futuro. «Per me e per tutti noi, è stato un punto di riferimento fin da quando ero ragazzino, da quando ho cominciato a recitare. Ricordo che andavamo a Santa Teresa dei Maschi, a Bari vecchia, a vedere le proiezioni di film che lui organizzava. Quindi, è qualcosa che se ne va, della nostra città del nostro mondo, una persona che è stata importante per la storia della cultura e del cinema barese. È sempre stato uno che ha fatto cinema a modo suo, e ha trovato la sua poetica. Nico era un vulcano di idee, con una grande forza e determinazioni per realizzare i suoi e anche i nostri sogni».

Infine, un particolare ricordo affiora anche in Francesca Rossini, Segretaria Agis di Puglia e Basilicata: «L’ho conosciuto per la prima volta circa 30 anni fa, avevo bisogno di un aiuto per scrivere la mia tesi di laurea sulle normative del settore cinema. Ricordo che lui mi disse: “Ti aiuto ma a una condizione: che visioni con me il girato del film “Da do da”. Stemmo ore e ore a vedere quelle immagini. Dopo aver visto circa 5 ore di girato, fu molto gentile a darmi tutte le diritte per realizzare la mia tesi. Da quel momento in poi, tra me e Nico è nata una bellissima amicizia, ma anche un ottimo rapporto professionale».

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