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Emiliano e il rischio del governo nemico: spunta la tentazione dell’azzeramento

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

Regione Puglia, il pasticcio elettorale: «In cinque fuori dal Consiglio»

Per il secondo scorcio di legislatura non basteranno interventi chirurgici di precisione ma serviranno rivoluzioni in grande stile

Lunedì 26 Settembre 2022, 14:37

Negli ultimi 15 giorni Michele Emiliano ha provato a giocare da costruttore di alleanze sul palcoscenico nazionale chiudendo la campagna elettorale a Piazza del Popolo. Ma da oggi dovrà, suo malgrado, tornare ad occuparsi a tempo pieno della Regione che presiede. E se i primi risultati delle Politiche saranno confermati, per il secondo scorcio di legislatura non basteranno interventi chirurgici di precisione ma serviranno rivoluzioni in grande stile.

Nell’entourage del presidente si fanno infatti avanti considerazioni strategiche che, a tratti, costituiscono una forte spinta nei confronti di Emiliano. Quella all’azzeramento non solo della giunta, ma anche delle posizioni dirigenziali più importanti a supporto della macchina amministrativa, per impostare una nuova fase di rapporti politici. Il ragionamento suona più o meno così: se dopo 7 anni la Puglia dovrà fare i conti con un governo nazionale non più «amico», allora servirà una giunta capace di reggere il ruolo di opposizione. «Una giunta da combattimento», rispolverando una espressione non molto fortunata di qualche tempo fa, che dovrà battere i pugni sui tavoli per difendere i dossier principali: sanità e agricoltura, certo, ma anche infrastrutture e fondi comunitari.

Ne consegue che nell’assegnazione delle deleghe Emiliano non potrà indulgere a personalismi, compresi quelli civici, ma dovrà puntare di più su quella componente politica in cui ha un ruolo crescente anche l’anima grillina. Politico viene ad esempio considerato Donato Pentassuglia, l’assessore all’Agricoltura che ha dalla sua grande capacità di sintesi. Non politica è Anna Grazia Maraschio, che pur essendo espressione dell’area vendoliana non ha il peso specifico necessario per le grandi questioni strategiche. E di fronte all’ipotesi che vada a Roma il più politico di tutti gli assessori, il vicepresidente Raffaele Piemontese, titolare di deleghe di peso come Bilancio e Lavori pubblici, risulta difficile un rimpasto che lasci inalterati gli equilibri attuali.

La macchina regionale in questo momento è molto salentino-centrica, costruita a immagine e somiglianza del capo di gabinetto Claudio Stefanazzi che - candidato per volere del governatore - con l’elezione dovrebbe lasciare l’incarico, anche se non gli dispiacerebbe diventare il primo capo di gabinetto parlamentare della storia d’Italia. Emiliano finora ha fatto di tutto per non occuparsi del problema, ma i suoi uomini se ne preoccupano eccome. Non solo per giocare al totonomine, ma anche per riflettere sulla necessità di un riequilibrio geografico complessivo che renda la Regione meno baricentrica ma più Bari-centrica: ed in questo senso l’eventuale conferma di Stefanazzi (o la nomina di qualcuno degli Stefanazzi-boys) potrebbe risultare molto indicativa.

C’è poi un ultimo aspetto. Nelle ultime settimane sono montate le preoccupazioni per i possibili sviluppi delle tante inchieste giudiziarie ancora aperte su temi che sfiorano la politica. Il nervosismo sul punto è palpabile. L’arresto di Totò Ruggeri, considerato per anni un fedelissimo di Emiliano, è stato un colpo durissimo perché ha svelato l’esistenza di un sistema di potere (molto salentino) capace di condizionare scelte amministrative, nomine e candidature. Anche a Bari, però, alcune iniziative della magistratura (Adisu) hanno mostrato cosa accade quando si verificano illecite invasioni di campo da parte della politica. Nell’uno e nell’altro caso, Emiliano ha reagito pretendendo l’allontanamento di alcuni dei protagonisti. Nessuno può sapere se ci saranno sviluppi, e quali. Nel frattempo, da diverse settimane, le telefonate di lavoro hanno cominciato a viaggiare su Whatsapp che è ritenuto un canale sicuro. Sarà senz’altro una coincidenza, ma fa molto riflettere.

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