Da quanto tempo non salite sulla bilancia? Ebbene sì, io l’ho fatto e… qualche etto in più l’ho trovato. Complice il coronovirus e la forzata inattività, con i miei regolari allenamenti in piscina diventati un lontano ricordo. A scatenare queste riflessioni, e ad incuriosirmi tantissimo, è stato il “Questionario su Abitudini Alimentari e di Vita in tempo di COVID-19” dell’Università di Torvergata. La prof.ssa Laura Di Renzo, che ci sta lavorando su, mi ha chiesto di compilarlo e, di fatto, è stato un po’ come andare dal confessore e raccontare i piccoli e grandi peccati di queste settimane surreali in casa.
Tutti sappiamo oramai che l’obesità “rappresenta uno stato di infiammazione cronica che determina l’insorgenza di malattie metaboliche (dislipidemia, insulino-resistenza, iperglicemia) e altera la risposta immunitaria innata e adattiva, con un seguente indebolimento delle difese dalle infezioni”.
Fatto è che, ci spiega nella premessa al Questionario l’università di Tor Vergata “il Center for Disease Control and Prevention (CDCP) ha ritenuto opportuno inserire l’obesità grave come condizione a elevato rischio di gravi complicanze da COVID-19. Inoltre, l’aumento della massa grassa in sede addominale causa cambiamenti sostanziali nella meccanica polmonare che rendono più difficile la respirazione, e più probabili le complicanze respiratorie”. Insomma, fra la diffusione della pandemia e l’obesità pare, il condizionale per ora è d’obbligo, che ci sia una correlazione.
“Sembra che il COVID-19 abbia un impatto importante sulla parte di popolazione più vulnerabile, che in molti Paesi corrisponde alla fascia a più alto rischio di obesità”.
Conoscere ci aiuterà a sconfiggere questo tremendo virus, e allora, fate come me: dedicate pochi minuti al questionario che vi farà restare anonimi e raccontate tutta, ma proprio tutta, la verità! E poi condividete, condividete https://docs.google.com/forms/d/e/