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Bartolo Longo sarà Santo: il fondatore del Santuario di Pompei Città è di Latiano

 
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Bartolo Longo sarà Santo: il fondatore del Santuario di Pompei Città è di Latiano

La decisione è stata annunciata dalla Santa Sede dopo l'incontro di ieri al Gemelli tra Papa Francesco, il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, e monsignor Edgar Peña Parra, Sostituto per gli Affari Generali

Martedì 25 Febbraio 2025, 18:08

LATIANO - La Puglia avrà presto un nuovo santo: Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei, è stato canonizzato. La decisione è stata annunciata dalla Santa Sede dopo l'incontro di ieri al Gemelli tra Papa Francesco, il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, e monsignor Edgar Peña Parra, Sostituto per gli Affari Generali.

Bartolo Longo, nato a Latiano, in provincia di Brindisi, il 10 febbraio 1841 nel 1863, giunge a Napoli per completare gli studi di Giurisprudenza. Il suo nome è sinonimo internazionale della Madonna di Pompei. Vissuto tra la metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, quello che diventerà un apostolo del Rosario vive una prima fase della vita con un disagio interiore molto acuto. Durante gli studi si avvicina per qualche tempo allo spiritismo per poi ritrovare la fede grazie all’aiuto di alcuni sacerdoti. Si accende in lui il desiderio di promuovere opere di carità e diventato amministratore dei beni della contessa Marianna Farnararo, rimasta vedova con cinque figli piccoli, lavora perché la gente povera che viveva sui terreni della nobildonna nella Valle di Pompei abbia una esistenza più dignitosa. Nel 1875 porta a Pompei una immagine della Madonna e nel 1876 avvia la costruzione del santuario destinato a diventare luogo di culto mondiale, consacrato alla Madonna del Rosario il 7 maggio 1891. Bartolo Longo sposa la contessa e insieme donano la proprietà del santuario a Leone XIII, che ne lascia ai coniugi l’amministrazione. Per il futuro beato è l’inizio di una nuova vita di totale devozione alla Vergine, che esercita anche con un intenso lavoro di scrittura e diffusione di libri, opuscoli e riviste. Muore nel 1926, Giovanni Paolo II lo eleva agli altari con la beatificazione nel 1980.

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