BRINDISI - Un milione e 700mila euro per ristrutturare il Nuovo Teatro Verdi, partendo dalla zona archeologica di età romana, in stato di degrado: gli scavi saranno collegati al teatro attraverso un ascensore panoramico. Previsti anche la riqualificazione del foyer che diventerà una “piazza delle culture” e interventi per migliorare l’acustica.
Il Comune ha approvato il progetto esecutivo per riqualificare il teatro “sospeso” ideato nel 1966 dall’architetto Enrico Nespega dopo la scoperta del sito romano. Gli scavi emersero durante l’abbattimento di abitazioni fatiscenti sulle quali doveva nascere il nuovo palazzo di giustizia, che allora aveva sede nel vicino palazzo Granafei Nervegna. All’epoca, la decisione fu di localizzare altrove il tribunale e realizzare su quell’area archeologica il nuovo teatro di Brindisi, che venne inaugurato il 20 dicembre 2006 con il concerto diretto da Riccardo Muti.
«La sua realizzazione è stata accompagnata da continue sospensioni dei lavori da parte della Soprintendenza per i beni archeologici di Taranto, dovute anche a contenziosi con le ditte appaltatrici», si legge nel progetto in cui si precisa che il restyling si inserisce lungo il tracciato di più ampio respiro che l’Amministrazione intende seguire attraverso il racconto e la riqualificazione dell’antica via Appia. E che la gara è stata bandita dopo aver ottenuto il via libera della Soprintendenza.
Alla base del progetto, la volontà di unire l’area archeologica al teatro. Area che oggi - si legge nella relazione - è «caratterizzata da un forte senso di chiusura, sia formale che simbolico verso la città, perché ci sono cancellate in forte stato di degrado». Ci sarà l’inserimento di elementi in vetro antisfondamento, per la fruizione a vista anche nelle ore di chiusura al pubblico.
Per migliorare l’accessibilità al teatro e creare un collegamento diretto tra il piano terra, il primo in cui c’è il foyer e il secondo dove c’è la platea, sarà realizzato un ascensore panoramico. I due piani, ad oggi, sono «praticamente inaccessibili ai diversamente abili» e quindi “l’installazione del blocco ascensore consentirà il superamento delle barriere architettoniche. Le aree dismesse del sottopalco saranno trasformate in un spazio “multifunzione da destinare a sala prove, con area per il coworking”, mentre il foyer, dopo lo spostamento del guardaroba e la creazione di un angolo bar, con bookshop e desk informativo. diventerà una «piazza delle culture». Saranno migliorati, inoltre, gli aspetti legati all’accessibilità della sala del teatro e ci sarà una riorganizzazione della zona dei camerini. Per quanto riguarda l’acustica, nuovi materiali fonoassorbenti sulle pareti e su controsoffittature e per sala e galleria sistemi per «evitare la trasmissione delle vibrazioni generate dagli urti agli strati di materiali sottostanti, attraverso ponti vibrazionali possibili, quali viti, tasselli o altri sistemi di fissaggio». Sarà rinnovato, inoltre, l’impianto audio.
Per rendere più agevole il trasferimento dei materiali al livello del palcoscenico, sarà adeguato il montacarichi: l’accesso sarà realizzato in via dei Balzo, con un portellone a scomparsa. La soluzione consentirà il parcheggio dei tir, evitando il trasporto manuale.