BRINDISI - «Abbiamo presentato un esposto contro la Procura di Brindisi rappresentando l’inerzia nell’azione relativa alla vicenda del piccolo Adelio. E chiediamo che a occuparsi della sottrazione del minore sia la Procura di Potenza». Lo dichiara Pierluigi Vicidomini, avvocato di Giovanni Bocci, papà del bimbo che da nove anni si trova in Kazakistan assieme alla sua mamma. «La signora ha portato via il piccolo dalla casa coniugale all’improvviso e senza spiegazioni: per questo è stata condannata per sottrazione internazionale di minore», continua il legale evidenziando che «dal 2015 per il mio cliente è iniziato l’inferno».
Il legale del papà: «Abbiamo presentato un esposto contro la Procura di Brindisi rappresentando l’inerzia nell’azione relativa alla vicenda del piccolo Adelio»
Sabato 25 Maggio 2024, 18:15
L’uomo, originario di Brindisi, grazie anche alla collaborazione della associazione Penelope, si è rivolto non solo al capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e «anche al ministro degli Esteri Antonio Tajani e al viceministro Cirielli. Ma nulla è cambiato: hanno fatto visite in Kazakistan con cui firmano patti e accordi, ma di Adelio a nessuno importa», aggiunge Annalisa Loconsole, presidente di Penelope.
Nella richiesta di avocazione presentata alla Procura di Potenza competente per territorio, si legge che il bimbo «è illecitamente trattenuto in Kazakistan da una persona condannata e scevra di responsabilità genitoriale». Da qui la richiesta alla magistratura potentina di verificare e accertare «eventuali responsabilità penali, omissioni e rifiuti di atti di ufficio» e di perseguire «tutti i colpevoli che a oggi impediscono, ostacolano, sono inerti, omettono, rifiutano l’esecuzione di due sentenze irrevocabili, l’estradizione della condannata, e il rimpatrio di mio figlio minore in favore del padre».