Martedì 21 Ottobre 2025 | 15:23

Da Brindisi al Piemonte, morto in cella Francesco De Leo: detenuto obeso arrivato a pesare 260 chili

Da Brindisi al Piemonte, morto in cella Francesco De Leo: detenuto obeso arrivato a pesare 260 chili

 
Redazione online

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Da Brindisi al Piemonte, morto in cella Francesco De Leo, detenuto obeso arrivato a pesare 260 chili

Diabetico e con gravi problemi di salute, da mesi veniva spostato tra carceri e ospedali del Nord Italia per mancanza di strutture adeguate. Il suo avvocato: «È un dramma dell’indifferenza, non doveva finire così».

Martedì 21 Ottobre 2025, 12:22

12:44

È morto ieri 20 ottobre nel carcere di Torino Francesco De Leo, 51 anni, di Brindisi, detenuto obeso e diabetico che negli ultimi mesi è stato trasferito tra diversi istituti del Nord Italia per la difficoltà di trovare una cella idonea alle sue condizioni. L'uomo (che doveva scontare un cumulo di condanne per truffa) era arrivato a pesare 260 chili: era stato arrestato in Puglia nel 2021 e aveva ottenuto i domiciliari a Cuneo, dove viveva il fratello. Successivamente era stato ricoverato in una Rsa di Bra, ma dopo un'aggressione nei confronti del personale era stato dirottato verso il carcere di Cuneo. A Cerialdo tuttavia non era mai entrato perché le celle non erano sufficientemente grandi per ospitarlo, ed era stato ricoverato all'ospedale Santa Croce.

Dopo un mese di degenza era stato spostato nel carcere di Marassi, a Genova, dove era rimasto due settimane, fino all'ultima tappa nel penitenziario torinese dove era stato necessario utilizzare due celle per ospitare un letto bariatrico adatto al peso del detenuto. Il decesso, secondo quanto confermato dalla medicina legale dell'Asl di Torino, è avvenuto per arresto cardiaco.
"Francesco De Leo - accusa il suo avvocato Luca Puce - è stato vittima di una diaspora carceraria. L'ho sentito l'ultima volta una decina di giorni fa, mi aveva detto che stava in cella disteso 24 ore su 24 e su un materasso sottile".

"II Tribunale di Sorveglianza - prosegue l'avvocato - aveva stabilito un anno fa che non doveva stare in carcere ma è finito parcheggiato a Torino in attesa che predisponessero altrove una cella adatta. Mi dispiace molto a livello umano. E' un dramma dell'indifferenza e della struttura del nostro sistema carcerario perché una sistemazione per una persona come lui doveva esserci già, non doveva essere predisposta ad hoc, può capitare che una persona con un problema di grave obesità sia detenuto".

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