CAROVIGNO - Una «task force» composta da carabinieri, ispettori del lavoro, polizia locale e ispettori sanitari scende in campo contro la «malamovida» e scattano la chiusura di un bar, la denuncia di due persone e multe per oltre 54mila euro. È il risultato di un’operazione congiunta che si è svolta nei giorni scorsi su disposizione del comando provinciale dei carabinieri di Brindisi, all’interno di un quadro di attività per garantire lo svolgimento in sicurezza di tutte le attività economiche e sociali.
Per prevenire e reprimere i reati legati alla cosiddetta «malamovida», i controlli sono stati svolti dai militari della locale stazione insieme al Nucleo carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Brindisi, ai loro colleghi del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Taranto, agli agenti della polizia locale di Carovigno e al personale del Dipartimento di prevenzione della Asl brindisina.
Nel mirino sono finiti i locali maggiormente frequentati dai giovani e il blitz era stato richiesto proprio dai residenti lo scorso mese di dicembre, quando con una lettera inviata al sindaco avevano denunciato musica e schiamazzi, condizioni igienico-sanitarie precarie, rischi per la sicurezza e occupazione delle aree pubbliche.
Al termine delle ispezioni due persone sono state denunciate all’Autorità giudiziaria. Si tratta dei titolari di due bar paninoteche, un uomo di 53 anni e una donna di 44 anni entrambi del luogo, che avrebbero violato la normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Rispondono della mancata sorveglianza sanitaria nei confronti dei propri dipendenti prima di adibirli al lavoro (sla mancanza della visita presso un medico del lavoro), per non averli dotati dei necessari dispositivi di protezione individuale e di non aver impartito loro un’adeguata formazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Al momento del sopralluogo poi, sarebbe emerso che una delle due attività non aveva predisposto il Dvr, il documento di valutazione dei rischi aziendali. Per questo motivo è scattato il provvedimento di sospensione per gravi violazioni in materia di tutela e della sicurezza del lavoro, con decorrenza ed efficacia immediate.
Non solo la documentazione carente ma anche l‘abusivismo è tra le contestazioni mosse ai gestori, che sono stati sanzionati amministrativamente poiché, nel corso dei controlli, sarebbe stata accertata l’occupazione abusiva di suolo pubblico con tavoli e sedie.
L’Azienda sanitaria locale, dal canto suo, ha disposto per entrambe le attività il divieto di somministrazione alimenti su area esterna pubblica, in assenza della segnalazione certificata di inizio attività (la Scia), riscontrando inoltre carenze igienico sanitarie e strutturali dei locali ispezionati.
Alla fine il totale delle multe elevate ai danni dei due luoghi di ritrovo supera di poco i 54mila euro.