«Fumata nera». Al momento resta nel limbo il futuro dei 64 dipendenti della Sanitaservice allo stato dell’arte senza un lavoro per via di un contratto scaduto e non rinnovato. La giornata di ieri ha registrato solo l’ennesimo «palleggiamento» di responsabilità, oltre che di lavoratori e sindacati sballottati - per tentare di risolvere la questione - tra Bari e Brindisi.
In mattinata, i lavoratori insieme con le categorie sono stati alla Regione per «chiedere lumi» sulla possibilità di riavere il posto di lavoro che onorano da anni da precari. E che non può essere rinnovato dato che l’Amministratore unico di Sanitaservice a Brindisi - come scritto in un documento controfirmato dall’Assessore alla Sanità Rocco Palese - può adottare «atti riconducibili ad amministrazione ordinaria».
A Bari le categorie e le segreterie della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil ed i lavoratori si sono sentiti dire che quel documento era «riferito all’eventualità di nuove assunzioni».
E quindi, sulla scorta di questa rassicurazione verbale, lavoratori e rappresentanti sono partiti alla volta di Brindisi per un nuovo incontro con la direzione generale della Asl, per ulteriori chiarimenti e per sostenere quindi che le riassunzioni erano fattibili come fatto intendere dalla Regione.
Le speranze, tuttavia, si sono infrante una volta che il dg Asl Flavio Roseto, ha spiegato a tutti che quando la Regione espliciterà questa spiegazione con un documento, sgombrando il campo da equivoci di interpretazione allora le assunzioni potrebbero essere fattibili, ma rimanendo in piedi la precedente nota al momento la cosa non era praticabile.
«Fumata nera» quindi per i 64 lavoratori che chiedono il rispetto del loro diritto al lavoro. Ma evidentemente la campagna elettorale è finita. E le promesse sprecate sulla sistemazione della situazione lavorativa dei precari della Sanità pugliese sono state «fumo» almeno a Brindisi. Perché nelle altre Asl di Puglia le cose sono andate diversamente. A Brindisi invece non è toccato, almeno finora, il rinnovo dei contratti di 64 persone che non si sono mai risparmiate sul lavoro. E di cui c’è un drammatico bisogno visto che alle porte c’è la ripartenza della campagna vaccinale.
«Siamo assistendo ad unna situazione indegna, un teatrino miserevole - tuona il segretario generale della Cgil di Brindisi Antonio Macchia - che si sta consumando sulla pelle di 64 famiglie. La protesta continua per sostenere il diritto al lavoro di queste persone. Saremo accanto alle categorie che hanno iniziato questa lotta e sono affianco ai lavoratori. Categorie che sosterremo in questi difficili giorni con tutti gli strumenti di lotta possibili».
Al momento quindi la vicenda dei 64 lavoratori resta nel limbo mentre la politica perde una occasione importante di fare qualcosa di concreto.