TRANI - A quasi due anni e mezzo dalla sentenza di primo grado del 2 febbraio 2023, il 12 giugno prossimo si aprirà il processo d’appello del cosiddetto «Sistema Trani». Otto degli imputati condannati dal Tribunale di Trani compariranno davanti alla Terza sezione della Corte d’Appello di Bari con l’obiettivo di ottenere l’annullamento o la mitigazione delle condanne e dei risarcimenti loro imposti.
Il processo di primo grado, scaturito da misure cautelari del 20 dicembre 2014 che posero fine all’amministrazione del sindaco Luigi Riserbato (assolto con formula piena), ha delineato un quadro complesso con molte assoluzioni nel primo filone (tentata concussione politica e turbata libertà di scelta del contraente) e numerose condanne nel secondo (alterazioni informatiche, peculato e falso), sviluppatosi dalla primavera del 2016 e poi unificato al primo.
L’appellante del primo filone è Maurizio Musci (difeso da Amleto Carobello e Mario Malcangi), ex consigliere comunale condannato a 2 anni e 6 mesi per tentata concussione politica.
I ricorrenti del secondo filone sono i seguenti: Sergio De Feudis (istruttore contabile Ufficio ragioneria, difensori Luigi Covella e Claudio Papagno), condannato a 9 anni e 6 mesi per concorso in peculato e falso continuo e aggravato, oltre ad alcune assoluzioni; Edoardo Savoiardo (responsabile Ufficio appalti, Maria Rosaria De Cosmo), 5 anni, 5 mesi e 20 giorni; Antonio Modugno (ex comandante e dirigente Polizia locale, Claudio Papagno), 5 anni, 11 mesi e 20 giorni; Domenico Guidotti (ex dirigente Area finanziaria, Claudio Papagno), 1 anno; Luca Russo (ex segretario generale, Maria Rosaria De Cosmo), 1 anno; Carlo Addamiano (ex dipendente cooperativa Un amico per Trani, Gianluca Giorgio), 4 anni e 6 mesi; Vincenzo Giachetti (ex comandante Vigilanza Notturna, Raffaele Daluiso), 5 anni e 7 mesi. Giachetti fu colui che denunciò il presunto tentativo di concussione politica da parte di Musci, nei confronti del quale è costituito parte civile. Parte civile nell’appello è anche il Comune di Trani, difeso da Bepi Maralfa.
L’appello discuterà anche in merito ai risarcimenti decisi dal giudice di primo grado, che ha condannato Musci, Savoiardo, De Feudis, Modugno, Giachetti, Russo, Guidotti e Addamiano al pagamento delle spese processuali e, per Musci e De Feudis, anche delle spese di custodia cautelare in carcere.
Tutti e otto dovranno inoltre risarcire i danni causati al Comune di Trani, con un importo da liquidarsi in separato giudizio civile, partendo da una base certa di 61.500 euro, ritenuti provento del peculato e moltiplicabili fino a 18 volte. Il Comune ha già ricevuto una provvisionale immediatamente esecutiva di 50.000 euro a carico di Savoiardo, Modugno, De Feudis e Giachetti.
Parallelamente è iniziato un nuovo processo a carico di altre otto persone, per le quali la sentenza di primo grado aveva rilevato indizi del reato di falsa testimonianza. Infatti, accogliendo la richiesta del Pubblico ministero, Marcello Catalano, il collegio giudicante del Tribunale di Trani aveva ordinato la trasmissione alla Procura della Repubblica di copie dei verbali di testimonianza resi da Achille Oronzo, Nicola Di Cugno, Michele Di Modugno, Paolo Ciraselli, Vittoria Catania, Annalisa Lavopa, Vincenzo Del Mastro e Corrado Cisotti, per i quali si ravvisavano indizi del reato di falsa testimonianza.