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Barletta, caro estinto esumato senza avviso

 
Gianpaolo Balsamo

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Gianpaolo Balsamo

ingresso cimitero di Barletta

I resti mortali collocati in container porta attrezzi: la denuncia di Carone (M5S)

Sabato 12 Giugno 2021, 11:01

Barletta - Recarsi al cimitero e non trovare il proprio caro defunto. Strapperebbe un sorriso la vicenda. Ma chi ha provato questa esperienza ha vissuto, invece, momenti di angoscia e ha sofferto una dolorosa offesa.

Un mancato rispetto dei morti (ma anche dei vivi) che sfiora il ben più grave reato di vilipendio se si considera che i resti mortali del caro defunto esumato senza alcun avviso sono stati collocati in una cassetta di zinco accatastata, insieme ad altre decine, in un angusto container di lamiera porta-attrezzi che, specie in questo periodo, diventa incredibilmente caldo. Altro che sacralità dei defunti celebrata dal Foscolo ne «I Sepolcri»!

Tutto questo avviene nel camposanto comunale di Barletta dove, oltre all’incuria, mancano loculi e gli ossari e dove, a voler essere brutali ma efficaci, la domanda è di gran lunga superiore all’offerta.

A denunciare quanto avviene nel cimitero della Città della Disfida, compresa l’amara e triste scoperta effettuata da alcuni parenti in visita alla tomba proprio caro defunto, è la consigliera comunale di Barletta Maria Angela Carone del M5S che riesuma (è il caso di dire) il problema legato all’emergenza sepolture nei cimiteri. Un'emergenza ormai cronica, senza fine, destinata a peggiorare con l'impennata dei casi di Covid.

Eppure a Barletta la carenza di loculi e sepolture è antecedente alla pandemia.

Già durante la prima fase pandemica, a novembre del 2020, il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito, dispose la temporanea chiusura del cimitero a causa della presenza di molte salme in attesa di sepoltura.

«In realtà - commenta la consigliera pentastellata Carone - parlando di servizi cimiteriali, è sempre mancata una programmazione seria e l'organizzazione del lavoro lascia a desiderare. Tutte criticità che chiamano in causa anche responsabilità politiche».

«Solo nel mese di maggio - continua Maria Angela Carone - sono stati avviati infatti i lavori per la costruzione di 900 loculi e un blocco di 240 nuovi ossari. L'Amministrazione comunale di Barletta ha inoltre comunicato che sono partiti gli interventi di risanamento conservativo e di messa in sicurezza dei rivestimenti lapidei dei colombari, cui seguiranno le operazioni di imperneazione, ovvero la fissazione degli stessi mediante dei perni».

Nel frattempo, pertanto, per liberare i posti, si procede alle esumazioni «forzate» alla scadenza dei termini (10 anni previsti dalla concessione) della sepoltura senza alcuna deroga.

Eppure, ci è dato sapere, i parenti del caro estinto, dopo la notifica ricevuta, avevano concordato con l’Ufficio cimiteriale di procrastinare l’esumazione che, però, sarebbe avvenuta «d’ufficio» ugualmente e senza alcun avviso. «Non avevano riferimenti e Forse hanno perso il numero di telefono».

Peccato visto che i parenti del caro defunto esumato avrebbero il diritto di essere presenti in un momento delicato che appartiene ad una persona cara, un momento «ultimo» da condividere.

«Recarsi al cimitero, non trovare la tomba del proprio defunto e ritrovarne i resti mortali all'interno di un container - rincara la dose la consigliera comunale del M5S - è un'esperienza che un paese civile non dovrebbe contemplare e che invece, a quanto pare, accade troppo spesso».

Sale così la rabbia, il dolore, un senso di vuoto e di ulteriore perdita.
«I nostri defunti sono la nostra storia – chiosa amareggiata Maria Angela Carone -, il nostro vissuto, l'origine dei nostri sentimenti e comportamenti. Per questo meritano più rispetto»

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