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L'intervista
Giuseppe Dimiccoli
16 Marzo 2021
Giuseppe Sinisi, 34enne tranese, è innamorato della musica e del mondo dello spettacolo televisivo. Il suo è un percorso di vita, portato avanti con impegno ed entusiasmo, che fa di lui una persona determinata ed apprezzata.
Giuseppe presentati?
«Un ragazzo di 34 anni che ha sempre inseguito i propri sogni, con determinazione e un pizzico di incoscienza. Musica e televisione sono due realtà che ormai viaggiano in parallelo. Entrambe fanno parte di me».
Quando la tua passione per la musica?
»Molto presto. Ricordo che da piccolo organizzavo spettacoli nel salone di casa cantando per ore ed ore, per la gioia dei miei vicini! Registravo i brani sulle musicassette e poi creavo anche le copertine. Di certo non mi mancava la fantasia. Intorno ai 10 anni ho iniziato anche a scrivere le prime canzoni, fino ad esibirmi in vari concorsi e manifestazioni».
Nel 2010 debutto come cantautore al Piccinni con “Mai più”. Ricordi?
«E’ stata una grandissima emozione. Davanti a me 700 persone. Sento ancora quel momento».
Cosa ti ispira quando scrivi una canzone?
«Le mie canzoni nascono sempre nel momento preciso in cui ho bisogno di dire qualcosa. Per me scrivere è una necessità, un modo di fotografare un momento e farlo immortale».
A Febbraio è uscito su tutti i digital store il tuo ultimo singolo, “Quello che verrà dopo di te”. Perchè ?
«”Quello che verrà dopo di te” credo sia la fotografia più fedele di quello che sono ora musicalmente. E’ una canzone che ho scritto di getto, senza filtri, in modo sincero. Racconta l’inquietudine che accompagna la fine di un amore e l’incertezza per quello che verrà».
L'amore sempre presente nei tuoi testi. Cosa significa?
«Non ho avuto paura di scrivere una canzone d’amore benché sia un tema inflazionato e spesso banale, credo che quando si è autentici e sinceri il pubblico lo recepisca. Tantissimi apprezzamenti».
Ti sei trasferito a Roma per seguire un’altra tua passione, la televisione. Come è iniziato il tuo percorso?
«Nel 2012 ho lasciato la mia città, Trani: avevo bisogno di dare una sterzata alla mia vita e confrontarmi con nuove realtà. All’inizio è stata dura, soprattutto perché i miei genitori non erano molto d’accordo. Io invece ero convinto che qualcosa sarebbe accaduto. Ho lavorato per le più grandi produzioni televisive: Grande fratello, Italia’s got talent, Portobello e La Corrida».
Hai un sogno nel cassetto?
«Si, scrivere per Mina. Per me la sua voce è casa, è famiglia. Fa parte della mia quotidianità. Vorrei tanto proporle dei brani ma il vero problema è trovare il coraggio»
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