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la ricostruzione
Giuseppe Dimiccoli
28 Ottobre 2019
Meglio tardi che mai e non il contrario. Qualcuno non ci credeva più. Invece il sogno si sta avverando. Anzi si ammira già. Proseguono i lavori al trabucco del molo di levante a Barletta. Ben sette le maestranze a lavoro alle quali è stato affidato il compito «di farlo resuscitare». A lavoro maestri che fondono l’esperienza secolare nella costruzione, manutenzione e conduzione dei trabucchi come la famiglia Fasanella alla quale si aggiunge la professionalità operativa dell’impresa edile Sabino Gorgoglione. Durata dei lavori circa due mesi per un importo di circa 75mila euro.
«Parte fondamentale del progetto è la ricostruzione secondo le tecniche tradizionali del manufatto ad uso trabucco, per consentirne di perpetrare la memoria storica e il senso di comunità marinara che questo manufatto, quale simbolo, ha costituito per Barletta. Il manufatto è il frutto dell’esperienza secolare tramandata di padre in figlio sino ai giorni nostri, maturata in seno alle pratiche di pesca da terra. Si deve considerare un esempio di “architettura vernacolare” pertanto stiamo rispettando gli elementi caratteristici tipici delle architetture spontanee come i trulli, le casedde, i pagliai», ha fatto sapere l’architetto Francesco Giordano direttore dei lavori.
«L’evoluzione del cantiere sta dando i primi frutti sia dal punto di vista paesaggistico, in quanto contribuisce alla ricostruzione del paesaggio storico del fronte mare di Barletta, che dal punto di vista sociale, in quanto è possibile apprezzare quanta emozione sta provocando nella popolazione sia giovane che anziana. Questa opera rientra in un progetto più ampio, voluto dall’ex assessore Giuseppe Gammarrota, il “Museo del Mare diffuso”, teso a ricucire il rapporto con il mare dei cittadini, affievolito negli ultimi anni», ha proseguito Giordano.
La conclusione: «La ricostruzione e messa in esercizio del trabucco è propedeutica alle finalità del progetto originario, ovvero quello di consentire la conoscenza della “macchina da pesca” attraverso una successiva opera di adeguamento alla fruizione pubblica. La funzione sarà, oltre che mostrarsi alla cittadinanza, anche e soprattutto volano per la riqualificazione dell’intero molo di Levante. E’ previsto che esso entrerà in funzione per la pesca sin dal giorno del collaudo e dovrà essere gestito, per la pesca, da personale esperto e qualificato, in accordo con le normative vigenti in materia».
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