Sabato 06 Settembre 2025 | 18:59

Trani, compensazioni «troppo ricche»: sotto inchiesta il sindaco e altri 7

 
Nico Aurora / Antonello Norscia

Reporter:

Nico Aurora / Antonello Norscia

Trani, compensazioni «troppo ricche»: sotto inchiesta il sindaco e altri 7

Vantaggi economici per la società che gestisce il ristorante Le Lampare al Fortino

Mercoledì 02 Ottobre 2019, 09:23

12:36

Il sindaco di Trani Amedeo Bottaro, 5 componenti della giunta (di cui 4 non più tali), l’ex dirigente dell’area lavori pubblici e patrimonio ed il dirigente dell’ufficio legale comunale dovranno difendersi dalle accuse di concorso in abuso d’ufficio e falso. I fatti riguardano la compensazione fra le somme dovute al Comune a titolo di canoni di concessione dalla Sas Le Lampare di Del Curatolo Antonio & C. che gestisce il ristorante «Le Lampare al Fortino» e le somme che la Società ha ritenuto vantare verso il Comune per lavori di demolizione e ricostruzione del solaio.

«Una compensazione ingiusta» con relativo vantaggio economico di 60mila euro per la società, secondo il sostituto procuratore della Repubblica di Trani Francesco Aiello che ieri ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini nei confronti del sindaco Amedeo Bottaro, degli ex assessori Giovanni Capone, Raffaella Bologna, Debora Ciliento, Grazia Di Staso, del tuttora assessore Luca Lignola, del responsabile dell’ufficio legale, avv. Michele Capurso, e dell’ex dirigente Giovanni Di Donna.
L’inchiesta è partita dall’esposto del Movimento Trani a Capo per il cui referente Antonio Procacci ed i consiglieri comunali Aldo Procacci e Mariagrazia Cinquepalmi pende richiesta di rinvio a giudizio a seguito della denuncia del gestore dello stesso ristorante per un comunicato stampa, ritenuto diffamatorio, con cui il Movimento denunciava storture nella vicenda.

Secondo l’accusa, la compensazione non sarebbe stata possibile sia perché il Comune non avrebbe avuto l’obbligo di sostenere il costo dei lavori (portati in compensazione con la morosità nei canoni del ristorante) sia perché non ci sarebbe stato più il rischio appello (di qui l’accusa di falso) da parte della società avverso una sentenza del Tribunale Civile (coperta dunque da giudicato) che aveva respinto la sua pretesa creditoria, poi portata in compensazione. Di Donna risponde di un’ulteriore ipotesi di abuso d’ufficio per non aver attivato il procedimento di decadenza dalla concessione della società a causa della morosità.

Sottolinea, invece, per parte sua, il primo cittadino di Trani, Amedeo Bottaro: «È solare il fatto che l’obiettivo di quella delibera è stato pienamente raggiunto: il concessionario, che per anni non aveva pagato, ha versato fino all’ultimo euro il suo debito, permettendo al comune di incassare 191.000 euro che, diversamente, non sarebbero più rientrati. Quella delibera fu approvata sulla base di due pareri, rilasciati sia dal dirigente dell’Area patrimonio, sia dal responsabile dell’Ufficio legale, che attestarono che l’intervento di consolidamento del lastrico solare della terrazza adiacente l’ex chiesa andava inquadrato come un’opera di carattere straordinario, e quindi a carico del proprietario, che è il Comune, e non del concessionario».
E poi: «Per anni, quel concessionario non aveva pagato nulla e sarebbe stato più comodo, anche per me, fare finta di niente. Invece quei soldi li abbiamo recuperati e questo è un dato di fatto incontrovertibile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)