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Fatture false, imprenditore
barlettano nell'inchiesta Renzi

 
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Tiziano Renzi, padre dell'ex premier Matteo Renzi

Tiziano Renzi

Avviso di conclusione dell indagini preliminari dalla procura di Firenze nei confronti dei genitori dell'ex premier e dell'imprenditore barlettano, Luigi Dagostino

Mercoledì 18 Aprile 2018, 16:51

17:05

Sono stati notificati questa mattina gli avvisi di conclusione indagini a Tiziano Renzi, a sua moglie Laura Bovoli e all’imprenditore Luigi Dagostino. E' quanto si apprende in ambienti vicini all’inchiesta. I genitori dell’ex premier e l’imprenditore erano stati indagati dalla procura di Firenze nell’ambito di un’inchiesta condotta dai pm Luca Turco e Christine von Borries sull'emissione di alcune fatture false.

L’avviso di conclusione delle indagini notificato dalla procura di Firenze a Tiziano Renzi, a sua moglie Laura Bovoli e all’imprenditore Luigi Dagostino riguarda una vicenda di fatture false per operazioni inesistenti basate su due incarichi distinti dati nel 2015 dalla società Tramor srl, di cui Dagostino era amministratore, a società dei coniugi Renzi, la Party e la Eventi6, per studi di fattibilità relativi all’outlet The Mall di Reggello. Secondo i pm Christine von Borries e Luca Turco tali studi di fattibilità in realtà non sono mai stati effettuati mentre invece sarebbe corso il pagamento a favore delle società dei Renzi, in particolare alla Eventi6 «procurando a Laura Bovoli amministratore di diritto e a Tiziano Renzi amministratore di fatto un ingiusto profitto» con pari danno per la Tramor srl.

La fattura per la Party è di 20.000 euro più 4.400 euro di Iva per lo studio di un’area destinata al 'food’in un nuovo insediamento commerciale nei pressi di The Mall; l’altra fattura, a favore della Eventi6, è di 140.000 euro più 30.800 di Iva e riguarda lo studio di una "struttura ricettiva e food con i relativi incoming asiatici e la logistica da e per i vari trasporti pubblici (Ferrovie-Aeroporti)». Dagostino, indagato nel ruolo di amministratore di fatto della Tramor, è accusato anche di truffa per aver attestato la veridicità della fattura da 140.000 euro più Iva con il successivo amministratore della Tramor, Remì Leonforte, il quale fu così indotto ad autorizzare il pagamento.

L’avviso di conclusione delle indagini riporta anche il testo di una e-mail del 6 luglio 2016 inviata da Dagostino al manager Carmine Rotondaro, all’epoca procuratore speciale del gruppo Kering, di cui la Tramor faceva parte. Dagostino, ormai non più amministratore della Tramor, scriveva nell’e-mail a cui era allegata la fattura emessa dalla Eventi6: «Buongiorno caro, ti pregherei di mettere in pagamento urgentemente per i motivi che ti ho spiegato. Un abbraccio. Luigi».

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